Un fondo di 219 milioni per i servizi sociali

I fondi dalla regione. Formigoni: "Attenzione alle persone disagiate"

Un "portafoglio" di 219 milioni da cui attingere le risorse per i servizi sociali nel 2010: è quanto
Regione Lombardia ha deciso nell’ultima Giunta, su proposta dell’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, mettendo insieme in un unico fondo 86,5 milioni del Fondo sociale regionale (FSR), 73,5 del Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) e 59 del Fondo per le
non-autosufficienze.
Le risorse disponibili vengono ripartite in un’unica soluzione alle Asl, e da queste ai distretti, consentendo loro di disporre di un budget unico e di conseguenza poter programmare i propri
interventi in modo più efficace e incisivo.
"Un welfare attento alle persone ed efficiente – commenta il presidente Roberto Formigoni – è da sempre una priorità assoluta per Regione Lombardia. Non a caso abbiamo voluto garantire per
l’intero anno le risorse necessarie per mantenere e incrementare i servizi e l’assistenza alle persone e alle famiglie che maggiormente soffrono difficoltà e disagi".
"Questi fondi – spiega l’assessore Boscagli – serviranno per dare continuità ai servizi e agli interventi sociali, previsti dai piani di zona, nei vari settori: sostegno alla famiglia e alla genitorialità, tutela della vita in tutte le sue fasi, aiuto all’inclusione dei disabili. Toccherà poi ai distretti decidere, in totale autonomia, secondo le priorità stabilite nella propria programmazione, quale percentuale assegnare a
ciascun’area".
Dal "portafoglio" i distretti potranno attingere per finanziare tutti i servizi previsti dai Piani di Zona, compresi quelli che riguardano la lotta alla droga, le politiche migratorie, gli interventi a favore di persone in situazioni di povertà estrema, ecc.
Le modalità di utilizzo dei fondi sono state concordate con l’ANCI, l’Associazione dei Comuni. Il criterio della ripartizione non è più solo quello della spesa storica, ma viene introdotto anche quello della quota capitaria, in base a costi standard (50% e 50%), nella direzione progressiva di una sempre
maggior efficienza e riconoscimento delle virtuosità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Febbraio 2010
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