Accam, c’è chi dice no
Giovedì il consiglio comunale del piccolo centro altomilanese, socio con appena l'1%, ha votato una delibera che rigetta la richiesta di fideiussione a sostegno del revamping (ristrutturazione) dell'inceneritore. "Miriamo alla riduzione dei rifiuti"
Sulla strada del revamping di Accam c’è chi dice no: Vanzaghello che giovedì in consiglio comunale ha votato contro le fideiussioni richieste per sostenere l’operazione destinata a rilanciare l’inceneritore. Non è un mistero che molti Comuni, soprattutto i più piccoli, fossero perplessi di fronte alle dimensioni dell’impegno che Accam spa si va ad accollare con la ristrutturazione, ora però queste perplessità sono state tradotte in una delibera nella quale gli amministratori del piccolo centro altomilanese, governato dal centrosinistra e socio con l’1,2% appena delle azioni, si pongono criticamente nei confronti della società di gestione dell’inceneritore.
Un fatto subito colto dal blog del Comitato ecologico di Borsano, da sempre guardingo nei confronti dell’impianto, e ribadito anche in un comunicato del gruppo consiliare di maggioranza Insieme per Vanzaghello, nel quale fra l’altro si stigmatizza la scelta ripetuta di tenere a porte chiuse le ultime assemblee dei soci. In quella di venerdì 19 "solo due membri dell’Assemblea, tra cui il Sindaco di Vanzaghello, hanno votato a favore della trasparenza della seduta", e "appare veramente anomala questa pervicacia nell’escludere cittadini e stampa dalla conoscenza di scelte importanti per il territorio e per la salute dei cittadini". A fronte di ciò "ricordiamo" aggiunge il gruppo "che ormai in ogni moderna struttura societaria (dalle banche alle multinazionali) viene data estrema importanza alla trasparenza delle comunicazioni societarie, in particolare verso gli stakeholder. E per Accam gli stakeholder di riferimento sono, in primo luogo, i cittadini del territorio e la stampa locale".
Il sindaco Gianbattista Gualdoni osserva che Vanzaghello ha anticipato una scelta, laddove altri Comuni rimandano in attesa che Busto Arsizio sblocchi la situazione, quando (dopo le le elezioni regionali, per volontà della Lega) si tornerà ad affrontare la questione in consiglio comunale. «Solo di fideiussioni per noi erano oltre 300mila euro» ricapitola «dobbiamo mettere risorse noi quando poi anche altri Comuni da fuori del consorzio verranno in futuro a usare l’impianto? Non ci sembra poi che siano state valutate soluzioni alternative, come quella offerta dal modello Vedelago» con il riciclaggio spinto dei rifiuti. E di questo passo, «sono poco convinto che nel 2025 l’impianto si chiuderà».
Il vice di Gualdoni, l’assessore al bilancio Tiziano Torretta, rincara. «Le nostre perplessità sono emerse subito dopo le ferie estive, appena avute le carte relative al progetto di finanziamento per il revamping. Io lavoro in banca, è il mio mestiere, ma quanto le banche richiedevano era stratosferico. Ora si andrà a gara, ma a queste condizioni gli istituti di credito accorreranno… A metà ottobre è saltato fuori che le fideiussioni, che all’inizio si pensava molto minori, avrebbero coperto totalmente il costo dell’operazione – e il mese dopo che in provincia di Varese Accam sarebbe stato, definitivamente, l’unico inceneritore. L’impianto è vecchio, e ci buttiamo dentro 40 milioni? La nostra logica è la riduzione dei rifiuti, tanto che a breve apriremo una "casa dell’acqua" per ridurre le bottiglie di plastica». Anche Torretta cita Vedelago: «un modello che costa meno e dà più lavoro; quanto al teleriscaldamento che Accam darebbe, come a Brescia, era innovativo, certo, ma vent’anni fa».
Nella delibera votata dal consiglio comunale di Vanzaghello si segnala che far saltare il "paletto" dei 27 Comuni soci come soli autorizzati al conferimento, aprendo ad altri soggetti, "costituisce un pesante aggravio ambientale in quanto i potenziali utenti passano dai 15 comuni della provincia di Varese con 250 mila abitanti ad oltre 140 comuni con più di 800 mila abitanti"; c’è inoltre preoccupazione per il transito, in tale scenario, di "numerosi autocarri carichi dei rifiuti da incenerire". Non pochi dei quali, in attesa di Sempione bis e altre futuribili opere, passerebbero proprio da Vanzaghello.
Qui la raccolta differenziata, benchè non stellare, supera comunque il 60%: "le più moderne strategie nel campo del trattamento dei rifiuti urbani" si legge nell’atto "puntano ad obiettivi di sostenibilità ambientale (…) conosciuti sotto l’acronimo delle ‘quattro erre’ ossia ridurre la massa dei rifiuti, raccolta differenziata porta a porta, riciclo di tutto quanto possibile, riuso delle materie riciclate".
Per tutti questi motivi Vanzaghello ha deliberato di non aderire alla richiesta formulata da Accam spa relativa al rilascio della fidejussione a garanzia del finanziamento per complessivi € 33.000.000,00 (Linea Lavori); di richiedere che prima dell’eventuale inizio effettivo dei lavori, "sia effettuata od aggiornata la Valutazione di impatto ambientale anche in linea con quanto previsto dalla DGR. N. 8/11317 del 10/2/2010"; di portare la cittadinanza "a conoscenza del problema delle emissioni inquinanti dell’inceneritore Accam" e di avviare una campagna di interventi nel territorio comunale, anche in collaborazione col Consorzio dei Navigli, seguendo la citata logica delle 4 R.
La delibera è stata approvata a maggioranza coi voti favorevoli del gruppo consiliare “Insieme per Vanzaghello”, si sono astenuti i consiglieri del gruppo “Il popolo della libertà” mentre hanno votato contro il rappresentante della “Lega Nord” e della lista locale “Teresa Vitali”.
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