Dopo il convegno di Lonate, gli ambientalisti tirano le somme

Un sunto delle conclusioni dell'incontro organizzato dai gruppi che si battono contro l'espansione dell'aeroporto: mancanza di strategie e di chiari vantaggi economici e sociali, criticità ambientali: l'unico rilancio possibile è in direzione della sostenibilità

Riceviamo e pubblichiamo

A poca distanza dal Convegno organizzato dal C.U.V. a Somma Lombardo, ove le tesi degli
Ambientalisti erano state condensate in un unico seppure molto efficace intervento riassuntivo, sabato 6 marzo a Lonate Pozzolo le illustrazioni sono state ben più ampie. Il Convegno, organizzato questa volta dalle Associazioni e Comitati ambientalisti e con il patrocinio del Comune di Lonate, con lo scopo di presentare gli effetti indotti dall’aeroporto e lasciare poi spazio per interventi del pubblico e degli ospiti ha raggiunto i propri obiettivi.
Il moderatore Stefano D’Adamo di “varesenews” ha aperto i lavori dando la parola al Sindaco del
Comune di Lonate, Piergiulio Gelosa, che ha valutato Malpensa dal punto di vista di un Comune che ne subisce l’impatto sul proprio territorio in conseguenza di piani e programmi stabiliti altrove da cui deriva disagio ed un rapporto costi/benefici nettamente sfavorevole. Madì Reggio ha poi presentato una sintesi degli interventi del Convegno del 28 novembre, riannodando il filo conduttore dei due eventi, e lasciando poi il microfono ai relatori di Legambiente, UNI.CO.MAL. Lombardia, Amici della Natura, Excalibur, A.C.L.I e WWF Italia.
Sono stati illustrati i mancati adempimenti della Legge regionale N. 10/99, Piano d’Area di Malpensa
che, guarda caso, riguardano soprattutto l’ambiente. Altro tema l’inquinamento atmosferico: gli inquinanti, monitorati da ARPA, superano abitualmente i limiti stabiliti per la protezione della salute umana. La tesi di A.R.P.A. secondo cui “…non sembra quindi emergere…una criticità particolare…” è stata contestata. E’ paradossale che la regione Lombardia continui a sostenere lo sviluppo di Malpensa che è, nell’area, la maggiore fonte inquinante. Preoccupante la relazione che ha documentato, con foto scattate sul territorio, la mutagenicità di vari vegetali, chiara conseguenza dell’inquinamento atmosferico. Quali gli effetti sull’uomo? Il grande inganno di Malpensa, le aspettative che sono state create e la realtà, rivelatasi ben diversa: dal lavoro in maggior parte precario e in condizioni oltre il limite della dignità umana, agli effetti economici, positivi solo per i bilanci di S.E.A. La presenza di Malpensa non ha creato nei Comuni del CUV una situazione socioeconomica migliore del resto della provincia. La scarsa qualità del lavoro, legato essenzialmente all’indotto, non dà supporto alle realtà produttive preesistenti, anzi le danneggia. E poi la difesa della brughiera di via Gaggio, un delicato sistema naturale che i piani di S.E.A. (terza pista e polo logistico) spazzerebbero via.
E ancora la non necessità della terza pista che produrrebbe solo danno, la totale assenza di un piano nazionale dei trasporti e l’evidenza che, mentre a Malpensa il traffico cala, negli altri aeroporti aumenta, confermando l’errore strategico del sistema “malpensocentrico”.

Le nostre conclusioni sono che, in cambio di effetti economici e trasportistici scarsi o nulli, il territorio
stia pagando un prezzo altissimo in termini di inquinamenti elevati e disagio sociale, nell’indifferenza degli
Enti istituzionali che, oltre a non considerare il problema, spingono apertamente ulteriori crescite aeroportuali che peggioreranno il già drammatico quadro. Considerando che il Sindaco Gelosa ha parlato una lingua molto simile alla nostra, riteniamo di aspettarci anche iniziative che confermino, con azioni conseguenti, i ragionamenti esposti che gli hanno valso il caloroso applauso che gli abbiamo tributato.
Riteniamo inoltre che, sulla scia della causa Quintavalle-S.E.A. e della relativa sentenza di condanna, emessa dal tribunale di Milano per una accertata situazione di inquinamento a carico del “substrato arboreo”, si debbano aprire altre cause che, partendo dai livelli di inquinamento noti, superiori alle soglie di protezione della salute umana, riscontrino l’incidenza delle patologie ad essi correlate e ne traggano le dovute conseguenze.
Quanto agli Enti che, rilevate pesanti criticità ambientali direttamente attribuibili a Malpensa, si limitano a pubblicarle senza risalto, evitando di disturbare il livello politico-amministrativo, riteniamo che abbiano anch’essi un prezzo da pagare.
E riteniamo parimenti che il livello politico-amministrativo si trovi nella stessa deprecabile condizione.
Riteniamo invece possibile, in chiave ambientale, un rilancio economicamente più redditizio di Malpensa e del suo comparto, nell’ottica della vera crescita sostenibile.

Gli organizzatori del Convegno “6 marzo 2010-MALPENSA2000PROBLEMI”:
Legambiente, UNI.CO.MAL. Lombardia, Amici della Natura, Excalibur, A.C.L.I e WWF Italia

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Marzo 2010
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