Fassino: “Anche nel Nord il Pd ce la può fare”
L'ex ministro a tutto campo candida il centrosinistra al ruolo di forza politica che poterà l'Italia fuori dalla crisi
«Abbiamo candidato persone competenti e anche nel Nord ce la possiamo fare. Sappiamo che qui è più dura ma la questione settentrionale è in cima alla nostra agenda. La Lega è un partito populista dalla lingua biforcuta, a Roma dice e fa delle cose molto diverse da quelle che invece va propagandando sui territori». Piero Fassino è venuto a Varese questa mattina, insieme a Stefano Tosi, segretario provinciale del Pd, e candidato al consiglio regionale. Fassino è netto sul governo Berlusconi: «Si occupa solo di ciò che gli conviene, ma questo comportamento mina la coesione sociale». Per l’ex segretario dei Ds «bisogna tornare a occuparsi di ciò che preme agli italiani, come la crisi, che non è affatto vero sia finita e non va negato parlando di altro come fa il Governo».
La politica economica del centrodestra non sta dando i risultati sperati, continua il dirigente del Pd, che snocciola tutti i provvedimenti giudicati insufficienti «In Italia occorre una terapia d’urto, e misure urgenti – chiarisce il politico – il Governo ha finanziato solo al 15 per cento i 43 cantieri delle grandi opere, si sta discutendo ancora di un futuro fondo per le imprese, mentre i redditi dei lavoratori si sono ulteriormente compressi. Non c’è una strategia – fa notare Fassino – noi chiediamo che almeno si recuperi il 25 per cento dell’evasione, che è stata stimata in 250 miliardi di lire». E venendo alla competizione in corso, quella sulle regionali, per il politico piemontese, il centrosinistra ha ancora una dote di buona amministrazione sui territori che può spendere, nonostante le ultime vicende giudiziarie. E se in Piemonte e Liguria le possibilità sono buone, in Lombardia e Veneto la partita non è chiusa. «Il Partito Democratico, finora, ha dimostrato che nelle regioni, ha saputo mettere in campo politiche che hanno migliorato la qualità della vita – argomenta l’ex ministro della giustizia – abbiamo creato scuole, asili nido,una rete di assistenza all’avanguardia, per questo chiediamo di votare, anche qui in Lombardia, un candidato che ha dimostrato di saper fare bene, sia come sindaco che come presidente della provincia di Milano, Filippo Penati». Stefano Tosi segretario provinciale, batte molto sulla questione del lavoro, la perdita del 5% del pil nazionale, la cassa integrazione, la necessità di una vera risposta. «Il messaggio politico che dobbiamo dare adesso – sintetizza Tosi – e che occorre un’alleanza stretta tra il mondo dei lavori e le piccole imprese. Basti un dato per tutti. Lo scorso anno abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessore alle attività produttive della Lombardia, Romano la Russa, perché su 105 milioni a disposizione, nel 2009, è risulto a erogarne solo 45, e questo nell’anno più tremendo della crisi».
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