Maxi lezione di cinema davanti a 400 persone

Al via il festival Cortisonici con Bruno Fornara alla “Cinfesta” organizzata con gli Amici del premio chiara. Con lui anche il critico Mauro Gervasini

CortisoniciEssere “spettatori detective” per saper guardare e apprezzare un film. Parole del critico cinematografico e direttore di Cineforum, Bruno Fornara, di fronte a un cinema Nuovo gremito di spettatori, venerdì mattina, per l’iniziativa “Scrivere il cinema”. Evento che ha raccolto oltre 400 adesioni, costringendo gli organizzatori a spostare la sede dal cinema Rivoli al più capiente cinema Nuovo. La chiacchierata con Fornara ha quindi aperto il festival di cortometraggi Cortisonici, dando il via alla Cinefesta organizzata in collaborazione con gli Amici del premio Chiara: due giorni, venerdì e sabato, che vedranno protagonista, oltre a Fornara, anche la regista Francesca Comencini.
L’incontro di venerdì mattina è durato oltre quattro ore, divise in due parti: una prima con una vera “lezione” di cinema, con proiezioni di filmati e relativa analisi del linguaggio cinematografico; una seconda parte poi affrontata con una chiacchierata tra Fornara e il più giovane critico di Film Tv, Mauro Gervasini.
 
«Sapete perché la nostra vita è a volte triste? – ha chiesto ai ragazzi presenti Fornara durante la “lezione” – Perché non posiamo chiudere gli occhi e fare tagli, come avviene invece nel cinema». Una dichiarazione d’amore intensa e accorata che ha caratterizzato tutto l’intervento del critico e insegnante. Fornara, di fronte a ragazzi ammutoliti e affascinati, ha cercato di spiegare loro come il cinema possa essere letto attraverso canoni di linguaggio definiti, in continua evoluzione, ma soprattutto «differenti a seconda dell’autore».
E così tra alcuni momenti di Mystic River di Clint Eastwood ed Elephant di Gus Van Sant, senza dimenticare il passato con M di Fritz Lang, Fornara ha spiegato il cinema ai giovani spettatori, dicendo loro, appunto, di essere “spettatori detective”: «Per distinguere un buon film da uno brutto bisogna porsi delle domande, guardare quali sono state le scelte dell’autore rispetto alla storia, alla necessità di raccontare anche il tema, non solo l’operazione narrativa, ma la serie di sguardi che crea la messa in scena».

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Cinefesta Cortisonici 4 di 14
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Pubblicato il 12 Marzo 2010
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