La tessera rubata era in uso a cinque operai del cimitero
La "fuel card" usata per frodare 15 mila litri di benzina ad Agesp era in dotazione agli operatori del servizio cimiteriale della multiservizi. Gli investigatori ora devono capire come sia arrivata ai tre arrestati
Come è possibile che una card in gestione a cinque operai di Agesp, impiegati nel servizio cimiteriale dell’azienda, finisca nelle mani di due pregiudicati e possa essere utilizzata in maniera sfrenata senza che nessuno dei cinque se ne accorga? E’ questa una delle domande che si pongono ora gli investigatori dopo aver scoperto la frode perpetrata da tre bustocchi che erano riusciti a riempire serbatoi per 15 mila litri di carburante completamente a spese dell’azienda multiservizi tra settembre 2009 e aprile di quest’anno. L’altra domanda che si pongono Procura e Fiamme Gialle è come mai, se la frode è iniziata a settembre, la denuncia è arrivata a dicembre del 2009? In quei tre mesi, hanno accertato gli agenti, erano già stati effettuati diversi pieni di benzina in distributori sparsi un po’ per tutta l’Italia dalla Sicilia alla Calabria, fino alla Toscana.
A tremare sono ora i cinque operatori del servizio cimiteriale che avevano la tessera in dotazione per riempire il serbatoio di un’Apecar, un veicolo a tre ruote che serve agli spostamenti interni all’area cimiteriale e che quindi non necessita, data anche la ridotta cilindrata, di grandi spese in benzina.
Il legale di Agesp Vittorio Celiento ha però spiegato che è stata una sua precisa richiesta quella di non colpevolizzarli. Se ci sarà un responsabile, dunque, che venga accertato ma senza fare di tutta l’erba un fascio,. Questo il senso delle sue parole.
Sarebbe stata Agesp ad accorgersi della stranezza in quanto da un’indagine amministrativa interna ha scoperto quell’Ape non poteva consumare così tanta benzina. Gli sviluppi dell’indagine, dunque, potrebbero regalare ancora qualche sorpresa nelle prossime settimane.
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