Amsc è in salute e sta investendo sul futuro. È stata una relazione ricca di dati, ma anche con non pochi passaggi polemici quella presentata dal presidente di Amsc Nino Caianiello nella prima serata della “supercommissione” convocata in una sala consilia
re semivuota per il forfait delle opposizioni (con l’eccezione di Quintino Magarò del Polo Civico di Centro) e della componente ex-An del Popolo della Libertà. Caianiello ha ribadito i numeri presentati già nella conferenza stampa conclusiva del 2010: il valore della produzione è cresciuto costantemente, grazie all’aumento delle attività imprenditoriali e alla presa in carico del servizio idrico in tanti comuni della bassa provincia e della zona dei laghi. E in parallelo sono aumentati gli investimenti, sulla rete idrica ma non solo: tra questi, il fotovoltaico sui tetti della sede di via Aleardi (dal valore di 2milioni 700mila euro) e quello sulla piscina di Moriggia (700mila euro)
La relazione di Caianiello è partita dai capitali investiti, «cresciuti dai 38 milioni del 2001 a 55 milioni. Oggi l’indebitamento è di 14 milioni e mezzo. 17 milioni sono stati investiti, 5 sono andati ai soci, 5 al Comune per i canoni della rete. I ricavi sono di circa 55milioni, contro i 32 milioni e mezzo circa del 2001. I costi sono inve
ce raddoppiati rispetto al 2001: 31milioni circa dieci anni fa, nel 2009 sono arrivati a 61 milioni e mezzo. Per il 2009 la previsione di perdita indicata nel budget era di 3 milioni e 400mila euro, ma a consuntivo dovrebbe ridursi a 2 milioni e 173 mila euro. Il settore più rilevante è oggi quello del servizio idrico: «Nel 2001 assicuravamo il servizio in due Comuni, oggi siamo presenti in diciassette». Il settore idrico nel 2009 genera ricavi per 12 milioni di euro 173mila (da poco più di 3 milioni che erano nel 2001), anche se parallelamente sono cresciuti i costi, per un totale di 12 milioni 408mila euro (erano 2 milioni 791mila nel 2001). «I costi sono tra i più bassi della provincia, nonostante l’aumento dei costi energetici e nonostante il blocco delle tariffe dovuto al quadro normativo degli ultimi dieci anni». Caianiello ha anche rivendicato la scalata a Prealpi Servizi, che ha consentito ad Amsc di ottenere il 37% delle quote.«Una grande avventura industriale per rispondere all’esigenza di rinnovo delle reti». Se la situazione del servizio idrico è legata anche a dinamiche provinciali, Commerciale Gas conferma un leggero utile (357mila euro). Nella gestione dei rifiuti si è passati da un totale di 23 milioni nel 2001 a 8milioni 400mila tonnellate attuali: «La scelta di passare alla differenziata presa dal sindaco Mucci è stata coraggiosa, oggi siamo al 62% di differenziata, vicinissimi all’obiettivo provinciale del 65%. Tutto questo mentre la Tarsi è rimasta invariata per anni, mentre i dipendenti passavano da 45 a 75, mentre rinnovavamo il parco degli automezzi per il ritiro».
Fin qui i numeri. Ma nella replica finale Caianiello ha contrattaccato rispetto alle critiche mosse dalle opposizioni, in particolare dal Pd: «Hanno buttato discredito sul capitale dei cittadini gallaratesi: oggi non c’è assolutamente nessun obbligo di fare aumenti di capitale o di coprire le perdite. Sono scelte che l’amministrazione non ha ritenuto di fare: le riserve hanno visto un incremento costante, dai 7 milioni del 2001 ai 28 milioni 137mila euro del 2007. Le perdite sono state assorbite grazie all’aumento delle riserve. È ovvio che le riserve devono essere rimpinguate, ma oggi la ricapitalizzazione non è dovuta, né dal punto di vista economico né dal punto di vista giuridico, visto che il codice civile prevede l’obbligo solo quando si scende sotto 1/3 del capitale sociale». E da ultimo – dopo che anche la maggioranza per bocca di Alessandro Petrone ha chiesto al sindaco di tutelare l’azienda dal danno d’immagine – ha annunciato anche la buona notizia per la società che viene da Casorate Sempione: il 18 maggio il giudice ha deciso che la vertenza deve essere affrontata con un arbitrato e ha sospeso il decreto ingiuntivo che aveva bloccato alcuni conti e i crediti dovuti all’azienda da altri Comuni.
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