Cortei e occupazioni, la settimana del “no”

Una mobilitazione a livello nazionale che minaccia di durare fino a sabato 22 maggio

Una settimana di proteste in tutte le università italiane contro la riforma Gelmini e i tagli che ha annunciato. Mentre il disegno di legge si prepara ad essere discusso in Senato studenti, ricercatori e lavoratori degli atenei hanno alimentato una mobilitazione a livello nazionale che minaccia di durare fino a sabato 22 maggio. Uffici chiusi, atenei occupati e per domani la giornata di domani è anche prevista un’iniziativa a reti unificate: dalle 11.00 alle 13.00 tutte le radio d’Ateneo racconteranno la mobilitazione con collegamenti da Palazzo Madama e dalle università. La capitale della protesta è Roma dove oggi è avvenuta l’occupazione simbolica dei rettorati. Fino a sabato sono stati programmati momenti di confronto negli atenei di Tor Vergata 3, la Sapienza e a Roma Tre. Le ragioni della protesta, hanno spiegato i manifestanti, partono dalla "situazione drammatica" in cui versano gli atenei per effetto dei tagli al finanziamento in parte già attuati e in parte da attuare fino al 2012 e i contenuti del ddl Gelmini, un provvedimento che tende a scardinare il sistema nazionale dell’università pubblica.

Anche in Lombardia la mobilitazione è accesa: a Milano ha visto coinvolti i ricercatori e gli studenti della Statale di Milano che hanno marciato in corteo verso il rettorato e in circa duecento lo hanno infine occupato. Dal rettorato è stato calato lo striscione "L’università pubblica è un diritto. Difendiamola", "No ai tagli e alla legge Gelminì". 


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Maggio 2010
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