Esuberi Ubi banca, una trattativa complicata
I tagli annunciati dal gruppo riguarderanno anche la provincia di Varese dove la Banca popolare di Bergamo è presente con 120 sportelli e conta oltre 1300 lavoratori
Quasi novecento esuberi in tutta Italia, molti dei quali potrebbero interessare proprio il territorio varesino. È ancora in alto mare la trattativa sindacale, in corso a Bergamo, sui tagli al personale (di 895 addetti) dichiarati dal Gruppo UBI Banca, che coinvolge anche la Banca Popolare di Bergamo, presente con più di 120 sportelli in provincia di Varese. Quest’ultima dopo le grandi fusioni passate ha unito sotto un’unica insegna la Banca Commercio e Industria, Regionale Europea e il Banco di Brescia. Nella nostra provincia il gruppo conta in totale oltre 1300 lavoratori e la preoccupazione per l’esito della trattativa è perciò elevata.
«Dopo giorni di intenso confronto tra le parti – spiega la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) di Varese – rimangono notevoli distanze tra le posizioni delle organizzazioni sindacali, che chiedono eque misure di sostegno per tutto il personale, a fronte degli eccezionali sacrifici prospettati per contenere le difficoltà aziendali del momento, e le disponibilità del tutto insufficienti del Gruppo. Le rappresentanze sindacali pretendono che il gruppo si impegni decisamente per la stabilizzazione dei tanti lavoratori precari, per motivare gli attuali addetti a fronte del maggior impegno richiesto e per assicurare ai lavoratori in esubero dignitose condizioni per l’accompagnamento verso la pensione. Inoltre, risulta del tutto inaccettabile il tentativo in corso, da parte del gruppo, di smantellare delle garanzie importanti del contratto nazionale e dei contratti aziendali delle banche del gruppo».
Nella giornata di domani è prevista la ripresa del confronto tra le parti verso un accordo che al momento appare ancora lontano ma, senza il quale, non sarà possibile l’avvio di qualsiasi ristrutturazione del Gruppo bancario.
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