Fine maggio, è tempo di salite
Nel giorno in cui Basso diventa il re dello Zoncolan, Zecchin e Ripa spingono sui pedali per far salire in alto Varese e Pro Patria. Ma il percorso non è ancora finito: i traguardi si tagliano domenica prossima.
(d. f.) È tempo di salite, per lo sport varesino. Una, tremenda e attesissima, è già stata spianata da Ivan Basso che si è arrampicato sullo spauracchio Zoncolan e ha messo in fila tutti i rivali. Le altre due sono arrivate a metà ma sono ancora insidiose: quella che sta affrontando il Varese ha finora presentato strappi e cambi di ritmo che i ragazzi di Sannino, guidati da Zecchin, hanno saputo reggere; quella che vede impegnata la Pro Patria invece ha prima illuso e poi presentato pendenze tremende. L’arrivo per tutti è fissato a domenica prossima: ci aspetta una settimana di quelle toste. E purtroppo, vedere certa televisione non aiuta a rilassarsi.
Pagellone numero 19 del 24 maggio 2010
Ivan Basso 9 – Gli alpini schierati ai bordi della stradina che porta allo Zoncolan sembrano messi lì apposta: un presentat-arm per onorare il ritorno alla vittoria solitaria del campione di Cassano Magnago (foto da www.ivanbasso.it). Sulla salita che fu del rivale Simoni, Ivan sale a prendersi la rivincita sugli avversari, sugli scettici, sui suoi errori: lo fa nel modo in cui ci aveva abituato, senza strappi ma con un ritmo imprendibile per tutti. E lo fa con tempi e dati di potenza – erano tutti riportati sulla Gazzetta di oggi – che non sono da superuomo: da campione invece sì.
Giampietro Zecchin 8 – Il voto è lo stesso espresso nelle pagelle di Varese-Benevento: lo riproponiamo per sottolineare l’ennesima prova di sostanza di un giocatore che all’apparenza sembra pronto a essere spazzato via e che invece rappresenta una delle armi in più di mister Sannino. È arrivato a Varese con un compito ingrato, sostituire l’amatissimo (e determinante) Paolino Grossi: sul piano del gioco ci è riuscito da tempo, ora lo fa anche dal punto di vista del gol. Speedy Gonzales.
Francesco Ripa 7 – Gioca gran parte della partita da centravanti di razza. Si fa trovare sempre presente nell’azione della Pro e si rivela una spina nel fianco della difesa cremasca freddandola per ben due volte, prima di rapina e poi di precisione. Purtroppo però il Pergo ha in Beppe Lenoci l’alter-ego dell’uomo ragno biancoblu: per la salvezza i gol di Ripa non sono (ancora) abbastanza.
Mirko Barbagli 4 – Nel giorno più delicato della stagione il laterale sinistro della Pro si fa cacciare fuori per un fallo "emotivo" arrivato subito dopo aver subito un tunnel, con un cartellino giallo già sul tabellino. Un gesto che rovina la prova dell’intera squadra, che da quel momento non trova forza per reagire, una sciocchezza da non ripetere a Crema (vale naturalmente per chi giocherà) sperando non sia troppo tardi!
Gigi Sgarbozza 1 – Per favore, qualcuno fermi la farsa di casa Rai dove durante il Giro d’Italia si vede quotidianamente un commentatore (del ciclismo, per chi non lo conosce) che fatica ad azzeccare i nomi dei corridori italiani, figuriamoci quelli degli stranieri. Uno che da telecronista, quando commenta una gara in differita, non manca di fare il pronostico azzeccando immancabilmente il nome del vincitore: come il Mago Gabriel dei bei tempi di "Mai dire tv". Nei giorni scorsi ha dato il massimo, accusando senza mezzi termini i corridori giunti attardati all’Aquila di non aver onorato con la loro prova i terremotati. Per favore, pietà…
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