Grandi interventi in centro: quali le conseguenze su traffico e commercio?

Tutto è deciso da tempo ma emergono ancora perplessità e osservazioni da minoranza e maggioranza sul duplice intervento sulle piazze Vittorio Emanuele II e Trento e Trieste

I grandi interventi che interesseranno il centro città tengono banco in consiglio comunale: nel mirino piazza Vittorio Emanuele II e piazza Trento e Trieste. Per la prima tutto è deciso da tempo: sarà pedonalizzata, avrà un autosilo sotterraneo, non avrà più il monumento ai caduti, vedrà le cortine edilizie della zona dell’ex carcere, squallidamente degradate da decenni, riqualificate in modo integrale, come tutto il complesso di edifici verso via Solferino, con insediamenti residenziali e commerciali. La seconda piazza accoglierà il monumento dopo adeguata trasformazione che interesserà anche la viabilità.
Il consiglio comunale di mercoledì sera ha ripreso l’argomento a partire, paradossalmente, da un punto che si sapeva non poter essere accolto, e infine è stato ritirato: una vecchia controproposta-provocazione di Audio Porfidio (La Voce della Città) per piazzare il monumento nel cortile di Palazzo Gilardoni invece che in piazza Trento e Trieste. Non va dimenticato che c’è poi una richiesta "terza" anche dagli esercenti di piazza Plebiscito. In realtà le decisioni sono già prese, ma il punto era una buona scusa per tornare sull’argomento. La discussione del consiglio comunale, più che nel merito dell’atto di indirizzo proposto (su cui il parere della giunta era ovviamente negativo, a convenzioni già stabilite con Soceba per l’intervento previsto), è andata quindi a toccare tutta una serie di punti distanti dal testo.

– Conseguenze su traffico e commercio: serpeggia qualche dubbio

Ancora scottato dalla scarsa partecipazione al primo storico referendum comunale di due anni fa, Porfidio lamentava come solo ora gli si torni, da parte di molti, a chiedere di muoversi: dove erano quando c’era da votare? chiedeva amaro, ribadendo la sua proposta come più consona e decorosa. Il consigliere insisteva che «il monumento è un bene prezioso della città».
Perplessità e richieste di chiarimenti al vicesindaco Reguzzoni venivano dalla componente pidiellina di Libero Confronto, ormai una sorta di "stimolo critico" pe l’amministrazione.
Giuseppe Angelucci
lamentava gli interventi in corso fra la piazza Trento e Trieste e la via Mazzini, compiuto «in modo maldestro» e creando un serio ostacolo al traffico soprattutto nelle ore di punta. I commercianti, riferiva, cominciano a preoccuparsi per le prospettive degli interventi a venire in centro. Si sono valutate, chiedeva, le conseguenze economiche e quelle sul traffico di questo duplice intervento su piazze oggi chiave per la mobilità? A latere, riferiva di una preccupazione già espressa anche da Porfidio: che cioè sotto la piazza Vittorio Emanuele II, scavando, emergano reperti di interesse archeologico con il risultato di bloccare per lungo i lavori, e il centro città stesso. Sono stati fatti dei carotaggi? Per il collega Diego Cornacchia, «lo spostamento del monumento è un falso problema: io sono contrario al parcheggio sotterraneo semmai, creerà problemi». Cornacchia chiede che si dia corso «al più presto» ai lavori di sistemazione di piazza Trento e Trieste per accogliere il monumento, «anche se personalmente avevo altre idee al riguardo». Quanto all’estetica della città, in un intermezzo… affettuoso, Cornacchia imbracciava metaforicamente uno Stradivari per lodare le verdeggianti aiuole sulle rotonde sponsorizzate da Porfidio: «sono le più belle e ben tenute, danno lustro agli ingressi della città, ti fanno onore. Ti deve essere riconosciuto il tuo amore per la città, che si vede in tante piccole cose».

– Le modalità dei lavori

Reguzzoni si lanciava in una breve disamina storica della piazza, «era l’aia del palazzo signorile dei Marliani», e il monumento c’è dal 1959. Ribadito che la scelta di piazza Trento e Trieste viene incontro alle raccomandazioni della sovrintendenza, Reguzzoni concedeva che i lavori qualche disagio lo creeranno. Prima di avviare i lavori di quella piazza andrà sistemato il vasto parcheggio di via Alberto da Giussano, per il quale è stata prescelta una soluzione a raso, scartando il precedente progetto di autosilo contenuto nel piano parcheggi). Piazza Trento e Trieste non chiuderà completamente, ma solo in parte, durante gli interventi. Quanto ai lavori di piazza Vittorio Emanuele II, invece, si farà il possibile per ovviare ai disagi. Un grosso spazio al di là di via Zappellini, in vicolo Landriani, da ben 300 posti, sarà usato per il posteggio "temporaneo" per i «due-tre anni» di lavori, e Agesp è già stata contattata per curanre l’agibilità. L’ingresso dei mezzi in cantiere sarà da via Marliani: ergo da via Montebello, non proprio larghissima: e anche qui c’è già tepidazione fra i commercianti. La stoccata finale la dava Alberto Grandi per il PD: «L’assessore si è attivato, ok, ma a previsione di spostamento del monumento era stata approvata in quest’aula nel 1974… e i lavori devono ancora cominciare». Come dire: una generazione progetta, quella successiva realizza. S’intende, solo dopo che il privato di turno si è mosso.

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Pubblicato il 13 Maggio 2010
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