La Fiom raccoglie firme contro gli accordi separati

I metalmeccanici della Cgil vogliono una legge per la democrazia sui luoghi di lavoro. Si comincia dalla Whirlpool

firme fiom cgil whirlpoolParte dalla Whirlpool la raccolta firme dei metalmeccanici della Fiom Cgil per ottenere una legge per la democrazia sui luoghi di lavoro. «Gli accordi separati – spiegano i dirigenti sindacali – esistono perché alle lavoratrici e ai lavoratori viene negato il diritto democratico di poter decidere e validare con il loro voto le intese che determinano le condizioni di lavoro e di vita. Gli accordi separati servono solo alle imprese per imporre condizioni a loro più favorevoli senza tener conto della reale rappresentatività e rappresentanza delle organizzazioni sindacali che firmano e aderiscono alle intese separate».
Secondo i rappresentanti della Fiom, questa pratica, imposta dal governo e da Confindustria con l’accordo separato sul modello contrattuale non firmato dalla cgil «va fermata perché danneggia i diritti e le condizioni salariali e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. Per queste ragioni la Fiom Cgil ha predisposto una proposta di legge d’iniziativa popolare da far discutere al parlamento per sancire il diritto democratico delle lavoratrici e dei lavoratori a decidere sul loro contratto sempre, anche quando si è in presenza di diverse posizioni tra le organizzazioni sindacali».
La proposta di legge è fondata su 3 princìpi: 1) diritto delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni impresa ad eleggere con un sistema proporzionale puro una propria Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) con diritto alla contrattazione collettiva nei luoghi di lavoro; 2) definire un sistema di certificazione della reale rappresentanza delle organizzazioni sindacali in base agli iscritti e ai voti ricevuti nelle elezioni delle Rsu; 3) Stabilire che gli accordi collettivi a ogni livello, aziendale, nazionale, interconfederale, sono validi solo se approvati tramite referendum dalla maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Maggio 2010
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