Viale Lombardia, dopo un anno ancora silenzio
Nella ricostruzione vi furono irregolarità di vario genere: la commissione bipartisan parlò di "sanatoria". Pd e Sinistra chiedono all'amministrazione come ha deciso di muoversi
Chi è il responsabile della sanatoria sulle irregolarità compiute in viale Lombardia? Qualcuno ha tratto vantaggio dalle modifiche non autorizzate ai lavori? Sono alcune delle domande rimaste aperte dopo la relazione della commissione di garanzia che parlò di “una vera e propria sanatoria” sui
lavori svolti sulla strada davanti al centro commerciale il Fare. E mentre ancora si attende la riapertura del parcheggio di proprietà comunale, da mesi inaccessibile per lavori di manutenzione, il Pd e Sinistra per Gallarate tornano a chiedere un chiarimento: «A distanza di oltre un anno, l’amministrazione comunale ha fatto nuovi approfondimenti? Quali sono i risultati?» chiedono Cinzia Colombo (La sinistra) e Marco Casillo (Pd) in un’interpellanza depositata in consiglio comunale. «L’analisi è stata completata dalla commissione, le domande erano state poste. Ora mancano solo le risposte» spiega Casillo. Al sindaco spetta la facoltà di decidere se e come andare avanti, per individuare responsabili e motivi delle modifiche introdotte arbitrariamente dal costruttore nel progetto e non registrate dal collaudo della strada, che riportava la conformità alle tavole originali. «L’amministrazione – sintetizza la portavoce della Sinistra Ilaria Mascella – deve dire cosa intende fare per assicurare la trasparenza dovuta ai cittadini». «Anche perché – aggiunge Casillo – l’amministrazione stessa potrebbe essere parte lesa in questa vicenda». Mentre si attende di scoprire come mai le piste ciclabili non furono realizzate e perché scomparvero le aiuole previste, rimane aperta anche la questione del parcheggio multipiano, chiuso da quasi un anno. «Proprio quel parcheggio – ricorda Cinzia Colombo – che secondo l’amministrazione doveva risolvere la convivenza tra pendolari e residenti nelle strade di Sciarè». Strade che invece ancora oggi sono invase dalle automobili che potrebbero trovare posto accanto alle strutture vuote del Fare.

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