“Chiediamo che il governo si esprima contro Israele”
Una serata dedicata alla questione palestinese. La consigliera provinciale Oprandi (Pd) propone una delega alla pace per un assessore della giunta Galli
Cosa fare per Gaza, per la questione palestinese, anche da Varese, anche dalla Lombardia? Innanzi tutto parlarne, come nell’incontro pubblico cui ha partecipato una cinquantina di persone alla scuola interpreti di Varese, organizzata dal comitato varesino per la Palestina. Ma non solo, perché molti dei presenti hanno caldeggiato un’azione più forte da parte dei cittadini, e soprattutto delle istituzioni. C’è chi ha proposto, come l’ex consigliere regionale Mario Agostinelli, un doppio binario per rapportarsi al problema – tornato alla ribalta delle cronache dopo l’assalto alla Freedom Flotilla da parte della marina con la stella di David – con azioni concrete. «Un boicottaggio economico verso Israele, ma anche culturale: la Lombardia non ha solo importanti rapporti economici con Gerusalemme, ma anche scambi culturali, con università centri di ricerca. Questa potrebbe essere una strada da seguire».
Alla serata era presenta anche il consigliere regionale Paolo Valentini Puccitelli a cui sono state rivolte numerose domande: cosa può fare una regione come la Lombardia per fare pressioni su Israele affinché si attenga alle risoluzioni Onu? Ben poco, secondo Valentini: la Regione non è un ente con soggettività giuridica internazionale; «il Consiglio regionale può certamente esprimersi con un atto politico, anche se per ora, i tempi tecnici hanno impedito una discussione sul caso».
Non in linea con questo pensiero l’ex collega Agostinelli, che ha specificato come in realtà proprio per l’importanza che il Consiglio regionale ricopre (è la terza assemblea elettiva del Paese) sarebbe auspicabile una presa di posizione «come accadde qualche anno fa, quando ricevemmo una rappresentante curda cui venne impedito di parlare nel parlamento turco. Formigoni, in quell’occasione, comunicò al console turco dell’avvenuta visita, e il fatto ebbe risalto anche in ambito diplomatico».
Ma a livello locale? Che può fare un comune? Filippo Bianchetti, moderatore della serata e referente del comitato varesino per la Palestina ha distribuito un documento per chiedere alle amministrazioni di adoperarsi per l’abolizione totale dell’embargo imposto nei confronti di Gaza, e di condannare ufficialmente lo stato di Israele per gli atti compiuti nei confronti dei cittadini della Striscia nel corso dell’operazione “piombo fuso”. Ma non solo: nel documento distribuito si chiedono “sanzioni economiche, politiche e culturali nei confronti dello stato di Israele in quanto colpevole dei crimini contro l’umanità e di continue violazioni del diritto internazionale e della risoluzioni delle Nazioni Unite” e si richiede “una presa di posizione pubblica delle amministrazioni della nostra provincia contro la partecipazione di imprese di produzione bellica locali”.
Il consigliere provinciale Luisa Oprandi, nel rispondere ad una domanda del pubblico ha annunciato non solo la presentazione di una mozione del suo gruppo, il Pd, in Consiglio provinciale, ma anche la richiesta di adottare un espediente «già comune in altre amministrazioni»: l’istituzione di una delega per la pace da attribuire ad un assessore della giunta: «Chi sta nelle istituzioni – ha specificato la Oprandi – non deve perdere di vista le questioni importanti».
Nel corso della serata si sono susseguiti diversi interventi ai quali hanno risposto gli ospiti presenti, tra cui Ugo Giannangeli, giurista, che ha spiegato il panorama politico internazionale “che favorisce la diseguaglianza tra i palestinesi. Usa e Unione Europea accreditando Abu Mazen e trattando gli attivisti di Hamas come terroristi: questo quadro favorisce alla lunga una guerra civile tra palestinesi. Ricordo che Hamas vinse le elezioni che da tutti gli osservatori internazionali sono state definite valide e democratiche, nel 2006».
Alla serata erano presenti anche Roberto Andrevill, Presidente Ipsia Acli di Varese ed Emad Qaisi, vicepresidente della comunità palestinese di Lombardia.
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