Cinghiate ai bambini, botte alla moglie: arrestato
La donna, non sopportando più la violenza del marito contro di lei e contro i due bambini, si era separata lo scoros anno ma l'uomo la perseguitava
Nelle prime ore della mattinata di ieri, la Squadra Mobile di Varese ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Varese, arrestando C.E., cittadino rumeno, di anni 38, per il reato di maltrattamenti in famiglia.
L’indagine era stata avviata lo scorso aprile, quando un bambino di anni 8 era finito all’ospedale con evidenti ecchimosi su tutto il corpo a causa delle violenze subite. La madre, sentita da personale della Squadra Mobile, aveva ripercorso anni di vessazioni subite dal marito il quale, con comportamenti variamente aggressivi e persecutori, sia fisici che psicologici, maltrattava lei ed i figli, entrambi minorenni. Già dal 2002, infatti, erano costretti in famiglia a subire pressoché quotidianamente epiteti offensivi, minacce di morte, schiaffi, pugni, calci che procuravano lesioni ed ecchimosi, quasi mai accompagnate da un referto medico per il timore di scatenare ulteriore violenza da parte dell’uomo.
Le indagini accertavano che, in almeno una occasione, la donna, condotta a forza in una località boschiva, aveva subito un pestaggio tale da romperle il naso, con una prognosi di 25 giorni. Uno dei due figli minori, invece, in una circostanza e senza alcun motivo, era stato picchiato selvaggiamente per il solo fatto di tenere in bocca il bastoncino di un chupa chups rosicchiandolo alla fine della caramella. Il padre lo aveva preso a schiaffi in viso, gli aveva tirato i capelli e ne aveva sbattuto la testa contro il muro; non contento, l’aveva trascinato nel sottoscala e preso a cinghia con la fibbia dei pantaloni, provocandogli vistosi lividi sul corpo e sul volto, oltre a lesioni che lo costringevano al ricovero ospedaliero.
A seguito dei maltrattamenti, nel 2009 è avvenuta la separazione coniugale, ma l’uomo, oltre a non provvedere al mantenimento dei figli e della moglie, ha cominciato a perseguitarla con centinaia di telefonate, pedinamenti e minacce, nel timore che potesse intraprendere una nuova relazione sentimentale.
Considerata la grave situazione, la Squadra Mobile, d’intesa con la locale Procura della Repubblica (Sost.Proc.Rep. Dr. Politi) ed il Tribunale dei minori di Milano, ha provveduto a far ospitare la donna ed i figli in una casa – famiglia della zona e, contestualmente, ha richiesto una misura cautelare in carcere che veniva eseguita nella mattinata di ieri.
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