Italia e Spagna si confrontano sulla scuola grazie all’Itc Tosi

Le maestre preseguono il confronto professionale: dopo la Svezia la Spagna. A Torrelavega ospiti della scuola “Josè Luis Hidalgo”

Docenti specialisti e specializzati della scuola primaria proseguono la formazione linguistico metodologica di inglese attraverso il confronto diretto con le scuole europee.
L’avventura degli scambi è iniziata l’anno scorso con la Svezia e l’entusiasmo dei partecipanti è stato così forte che non si è potuto disattendere le loro aspettative, ed ecco che il preside Di Rienzo dell’ITC Tosi di Busto, anche centro territoriale della formazione linguistica presso la quale si svolgono i corsi progettati in collaborazione con l’USP di Varese e la LIUC di Castellanza, alla luce dei suggerimenti e delle iniziative in atto nel suo istituto, ha organizzato lo scambio con il colegio “Josè Luis Hidalgo” di Torrelavega dal 30 maggio al 2 giugno 2010.

Una scelta dettata dalla necessità di confrontarsi con scuole in contesti socio culturali più simili a quelli della scuola italiana, per osservare e discutere con i docenti, scevri dall’idea “la loro economia è più forte e quindi possono permettersi più strumenti e iniziative”

L’incontro si è aperto con l’intervento del preside della scuola dott. Fernando Méndez che ha illustrato il contesto sociale medio basso in cui è inserito l’istituto, le risorse logistiche e professionali di cui può avvalersi e della scelta della centralità della biblioteca quale luogo culturale anche extrascolastico, fornita di laboratorio di videolettura e di postazioni informatiche.
Una didattica operativa che differenzia l’uso degli strumenti didattici passando dal libro alla lavagna multimediale, LIM presente in tutte le classi, usufruendo di laboratori informatici e di spazi strutturati per attività laboratoriali, con flessibilità organizzativa ed estrema collaborazione tra i docenti.
Altrettanto interessante è stato l’intervento delle autorità scolastiche locali, che hanno espresso il desiderio di approfondire e ampliare i rapporti di collaborazione e di scambio professionale con le scuole della Lombardia.
L’insegnamento della lingua inglese è un aspetto importante delle riforme in atto nella Spagna e sono numerose le iniziative di formazione per i docenti e di supporto all’insegnamento, affiancati nella didattica e nelle ore di programmazione da esperti in conversazione in lingua.
Uno sforzo affinché la conoscenza della lingua inglese diventi patrimonio professionale di tutti i docenti, che possano facilmente interagire con i bambini in entrambe le lingue, un CLIL “naturale” che parte fin dalla tenera età.
Già dalla Educatiòn infantil, scuola dell’infanzia, i bambini in più occasioni ludiche e in momenti strutturati, sono coinvolti in attività in lingua inglese, ampliando e differenziando l’uso della comunicazione in lingua inglese e portando il bambino a scegliere quale lingua utilizzare tra la lingua madre e l’inglese, caratteristica che era stata ampiamente notata dalle insegnanti in scambio, come valore formativo aggiunto, anche nella scuola svedese.
Un percorso di formazione dei docenti specialisti e specializzati della scuola primaria avviata con un modulo di 30 ore per 20 docenti che in soli tre anni è cresciuto insieme ai desiderata dei docenti, sviluppandosi nel corrente anno scolastico lungo tre percorsi: modulo base, top level- CLIL, di cui alcuni esempi sono pubblicati sul portale dell’USP www3.istruzione.varese.it e modulo di approfondimento linguistico, con il plus valore che gli scambi tra esperienze “europee” porta.
La formazione ha coinvolto più di 50 docenti di cui 20 stanno seguendo il progetto fin dal suo esordio e 9 fedelissime si sono avvalse dell’esperienza svedese e di quella spagnola, partecipando ad un confronto da loro così definito: “un’occasione unica per riflettere sulla lingua, per arricchire gli idiomi e per confrontarsi con le metodologie usate dai colleghi europei … differenti organizzazioni permettono di “vedere” altre opportunità di intervento… è stato interessante conoscere la realtà scolastica di un altro Paese e nello stesso tempo lo scambio culturale è stato uno stimolo positivo per il proprio lavoro, grazie al confronto con nuove metodologie didattiche e alla possibilità di usufruire di maggiori risorse per la progettazione didattica..”
Un’esperienza che nessuno vuole che venga interrotta, ma che nello spirito collaborativo che si è venuto a creare tra i promotori e i docenti ha già spunti di arricchimento per la progettazione futura ed il prossimo scambio europeo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Giugno 2010
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