Un film sul “cetriolino” della City londinese
La quarta serata dedicata a “Cinema & Architettura”, in programma giovedì 17 all'ordine degli Architetti si occupa di uno dei più controversi grattacieli del mondo
È una sorta di sfida quella che farà da protagonista nel corso della quarta serata dedicata a “Cinema & Architettura”, in programma giovedì 17 alle 20.30 nella sede dell’Ordine Architetti di Varese in via Gradisca 4.
Il palazzo al 30 di St. Mary Axe, a Londra, anche conosciuto come il “Gherkin” (il cetriolino) è il soggetto della pellicola che ne documenta la costruzione. Tuttavia la singolarità della costruzione risiede, oltre che nell’altezza (che lo rende uno dei grattacieli più alti d’Europa ed il sesto nel Regno Unito) nel fatto che è stato costruito sul precedente cantiere di costruzione della Baltic Exchange, gravemente danneggiato da un attentato dell’Ira nel 1992. Una sfida al terrorismo, insomma. Ma è la costruzione stessa, il cui progetto è opera di Norman Foster, a costituire una sfida con quell’apparenza fallica che ne ha determinato nel tempo il soprannome: “Gherkin”, che tradotto letteralmente significa appunto “cetriolino”. Altri soprannomi più o meno creativi sono stati attribuiti via via alla costruzione, sempre con riferimento alla forma poco ortodossa (cetriolino erotico, insinuazione torreggiante, fallo di cristallo…)
Il Gherkin sorge nella City, il distretto finanziario ed il cuore pulsante economico di Londra. Decadute definitivamente le speranze di poter ripristinare il vecchio progetto della Baltic Exchange, i pianificatori hanno dovuto allentare i vincoli per la costruzione, suggerendo anzi che un “edificio dal punto di vista architettonico significativo, avrebbe potuto essere visto favorevolmente dalle autorità londinesi”. Questa dichiarazione ha aperto all’architetto la possibilità di progettare liberamente. Ultimato nel 2003 e reso accessibile nel 2004, il Gherkin grazie alle tecniche di risparmio energetico adottate consuma la metà di quello che consumerebbe una torre delle sue dimensioni. L’edificio inoltre è dotato di un sistema di ventilazione naturale e sfrutta il riscaldamento solare passivo.
La pellicola pone l’accento sulle perplessità suscitate da questo singolare grattacielo. In primo luogo, indaga sulla capacità di una singola costruzione di stigmatizzare la carriera di un architetto, oltre che l’immagine di una compagnia internazionale ed il profilo che si staglia verso il cielo di una grande metropoli. Inoltre, proprio un mese e un giorno dopo il disastroso attacco alle torri gemelle di New York, è stato eretto a Londra il primo raggio d’acciaio di una nuova torre: è stata la giusta decisione quella che vede la costruzione di un nuovo edificio simbolico, iconico, nella City londinese, in un luogo che è già stato al centro di un attentato terroristico?
I 40 piani d’acciaio e vetro della torre accendono ulteriori controversie. Norman Foster, uno tra gli architetti britannici più visionari, definisce il suo progetto per il nuovo quartier generale londinese della Swiss Re (compagnia di ri-assicurazione elvetica) “radicale… socialmente, tecnicamente, architettonicamente e spazialmente”. Infatti, le sue dimensioni e forma sono così radicali che è stato quasi immediatamente soprannominato “Il cetriolino erotico”.
La visione del film sarà preceduta dall’introduzione dell’architetto Giorgio Goffi.
Nato a Darfo Boario Terme (Brescia) il 30 ottobre 1957, Giorgio Goffi si laurea alla Facoltà di architettura del Politecnico di Milano nel 1983 con Carlo Santi. Dopo alcuni anni di formazione trascorsi in diversi studi di architettura, nel 1990 apre il proprio studio a Brescia dove vive e lavora. Tra le opere più significative degli ultimi anni si segnalano: il complesso residenziale “Pascoli” a Brescia (2000-2002), un complesso industriale per la lavorazione della gomma a Gussago (2001-2003), il nuovo palazzo dello sport di Vigevano (con P. Caputo e Jo Coenen), la riconversione ad uffici di un edificio industriale (Brescia), un padiglione temporaneo come info-point a Brescia (con M. Mento, 2003), cinque unità abitative per anziani a Castenedolo (con C. Botticini, 2002-2005).
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