Caravate: Alafaci è profeta in patria
Con una volata irresistibile un varesino torna a vincere il Gran Premio Inda. Ora il giovane di Carnago spera in un ingaggio tra i professionisti
Festa tutta varesotta al Gran Premio Inda di Caravate, appuntamento clou per la stagione dedicata agli under23 ed elite, ovvero all’anticamera del grande ciclismo professionistico. Sul traguardo del Gran Premio Inda vince infatti Eugenio Alafaci, giovane speranza di Carnago che gareggia per la formazione bresciana Lucchini-Maniva e che si è imposto in volata su un’ottantina di corridori sotto lo striscione di via XXV Aprile. Per Alafaci crescono così le speranze di trovare un posto tra i "prof", una promozione che sarebbe meritata per lui e per il valcuviano Moschen suo compagno di squadra.
La corsa della Caravatese si è decisa nel finale, quando il grosso del gruppo guidato proprio dalla "Lucchini" è riuscito a raggiungere gli ultimi fuggitivi, ovvero Graziani e Pantò, ambedue del Team Gragnano. Il ricongiungimento è avvenuto a 400 metri dalla fine e a quel punto Alafaci ha messo il turbo e ha disegnato una volata in progressione che non ha lasciato scampo ad Averin (Palazzago) e Galli (Carmiooro) che si sono dovuti accontentare del podio in quest’ordine.
La vittoria di Caravate è una bella rivincita per Alafaci, costretto ad abbandonare il recente Giro Bio in seguito all’esclusione della sua squadra per motivi di doping. I due varesini sono risultati estranei a qualsiasi imputazione e hanno proseguito regolarmente la stagione che al carnaghese ha riservato un successo di tutto rispetto.
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