Economia stabile: “Nuove idee e prodotti per reagire alla crisi”

L'analisi trimestrale dell'Unione degli industriali presenta segnali di recupero mentre il quadro economico resta incerto e complesso

economia congiunturale univaNel secondo trimestre del 2010 si sono rafforzati i segnali di recupero e stabilizzazione dell’economia, anche se le previsioni per i prossimi mesi si fanno sempre più difficili e incerte. È da questo quadro generale che parte l’indagine congiunturale sul II trimestre dell’anno effettuata dall’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese.

SITUAZIONE INTERNAZIONALE E ITALIANA – Continua la ripresa economica a due velocità con i paesi in via di sviluppo già ampiamente avviati sul cammino della crescita, che appare invece più difficoltoso nelle economie mature.
Anche la ripresa del commercio mondiale è trainata dalle importazioni dei paesi in via di sviluppo: mentre i consumi di Stati Uniti e, soprattutto Europa, sono ancora stagnanti, è in evoluzione positiva la domanda di beni e servizi da parte dei paesi emergenti, la cui rilevanza nelle importazioni mondiali è destinata a salire anche in futuro. La via della ripresa sta passando per i mercati emergenti, destinati a diventare il primo importatore al mondo e traino per gli scambi mondiali.
Per l’Italia il Centro Studi Confindustria prevede per il prossimo biennio un recupero parziale con una crescita del Pil stimata nell’ordine dell’1,2% per il 2010 e dell’1,6% per il 2011. L’economia italiana è però ancora lontana dai risultati economici pre-crisi ed occorrerà attendere il 2013 per tornare ai livelli del 2007.
L’andamento dei prezzi delle materie prime continua ad essere in crescita. Al momento della redazione dell’indagine, secondo il The Economist Commodity Price Index, i prezzi delle materie prime sono saliti del 10,6% (in dollari) rispetto ad un anno fa, il medesimo indice a fine marzo segnalava una crescita del 32,2%.

IL QUADRO VARESINO
– A livello varesino i dati dell’indagine congiunturale mostrano un consolidamento e una stabilizzazione dell’economia provinciale rispetto allo scorso trimestre, mentre il confronto con i risultati dell’anno prima, punto di minimo della crisi, mette in luce un miglioramento ed una moderata ripresa. Le imprese del territorio sembrano quindi avviate verso una lenta stabilizzazione, anche se le perdite subite non sono ancora state recuperate. Le aziende non sono rimaste ferme davanti alla crisi ed hanno reagito reinventandosi, cercando nuovi mercati e nuovi prodotti, adattandosi ai nuovi stimoli che si sono venuti a creare. Questo processo necessita comunque di tempo per consolidarsi e diffondersi, permane infatti tuttora una certa disomogeneità di comportamento e risultato tra i diversi comparti e anche tra imprese appartenenti allo stesso settore.
Inoltre, le tensioni sul lato dell’accesso al credito potrebbero rallentare la ripresa: crescono infatti le segnalazioni di tensioni finanziarie ed i timori di un’ulteriore stretta creditizia in vista anche di “Basilea 3”.

LA PRODUZIONE IN PROVINCIA – Sotto il profilo produttivo nel secondo trimestre del 2010 si è assistito ad una stabilizzazione dei livelli produttivi sui valori dell’ultima rilevazione: è cresciuta, ed è predominante, la percentuale di imprese intervistate che hanno registrato una continuità rispetto ai primi tre mesi dell’anno (52%), a fronte del 27% che ha visto un miglioramento e del 21% che ha segnalato un peggioramento. Analizzando le differenze settoriali emerge che anche nel metalmeccanico e nel tessile-abbigliamento prevalgono gli imprenditori che hanno dichiarato un mantenimento dei livelli produttivi, anche se non mancano all’interno di entrambi i settori le segnalazioni sia di una crescita che di riduzioni; tra le imprese del campione appartenenti ai settori gomma e materie plastiche e chimico e farmaceutico è marginale la quota di imprenditori che ha registrato peggioramenti, mentre la maggior parte ha dichiarato una situazione di miglioramento e continuità con il trimestre precedente.

LE PREVISIONI – Le aspettative per il prossimo trimestre risentono dei livelli di rischio ancora presenti sui mercati. E’ presumibile che la ripresa non avvenga secondo un percorso lineare di continua crescita, ma che a momenti di recupero si alternino fasi meno dinamiche di rallentamento. Il 66% delle imprese varesine intervistate prevede un mantenimento degli attuali livelli produttivi, ma il 21% teme un peggioramento e il 13% pensa che ci sarà un incremento nella produzione.

IL PORTAFOGLIO ORDINI – Orientato alla stabilità anche il portafoglio ordini delle imprese: nel secondo trimestre 2010 il 51% delle imprese del campione segnala una situazione di continuità negli ordini con il trimestre precedente, il 25% un miglioramento e il 24% ancora peggioramenti. Sono gli ordini esteri a trainare la ripresa degli ordinativi, a conferma del fatto che i consumi nel mercato interno sono ancora frenati, mentre sono in crescita oltre confine, in particolare nei mercati emergenti.

MERCATO DEL LAVORO – L’occupazione risente degli effetti di lungo periodo della crisi e dell’eccesso di produttività creato dal crollo di consumi ed investimenti. La cassa integrazione ordinaria ha attenuato l’effetto diretto sui livelli occupazionali e negli ultimi mesi, con il finire delle settimane consentite, si è assistito al passaggio alla cassa integrazione straordinaria, in crescita nel primo semestre del 2010. Le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria, pur mantenendosi ancora al di sopra dei livelli pre-crisi, si sono invece ridotte. Nel secondo trimestre del 2010 sono state autorizzate circa 5.198.00 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in riduzione sia rispetto ai primi tre mesi dell’anno (-27,5%) che rispetto allo stesso periodo del 2009 (-40,1%).

COMMERCIO ESTERO –  Per quanto riguarda gli scambi varesini con l’estero i dati più aggiornati sono riferiti al primo trimestre del 2010. Periodo durante il quale le esportazioni del Varesotto hanno fatto segnare una variazione positiva dopo le perdite subite nei mesi precedenti. L’export provinciale ha raggiunto il valore di 1.910 milioni di euro, in aumento del 2,3% rispetto ai primi tre mesi del 2009. L’import, invece, ha registrato una contrazione rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-1,8%) ed ha raggiunto quota 1.217 milioni di euro. Queste dinamiche nei flussi commerciali hanno fatto sì che il saldo commerciale varesino continui a mantenersi positivo (+693 milioni di euro) ed in crescita rispetto allo stesso periodo del 2009 (+10,3%).
Questo risultato è in parte esito del processo di rimodulazione delle rotte dei flussi commerciali varesini verso i nuovi mercati rappresentati dai Paesi emergenti. Nel primo trimestre del 2010 le esportazioni varesine sono cresciute soprattutto verso il Medio Oriente (circa doppie rispetto ai primi tre mesi del 2009), l’Asia Centrale (+60%) e l’Africa Settentrionale (+23%). Questa crescita degli scambi verso le aree emergenti è stata accompagnata anche da una sostanziale tenuta, dopo le perdite subite lungo tutto il 2009, sui mercati europei (+0,5%), tradizionalmente prima destinazione dei prodotti e servizi delle imprese varesine.

Sotto l’aspetto della dinamica, si rilevano differenze tra i diversi settori. All’interno di quello metalmeccanico, rispetto al primo trimestre del 2009, si registra ancora una perdita sia in termini di import (-12,6%) che di export (-1,8%). Si rilevano però differenze tra i diversi comparti: in crescita l’export dei mezzi di trasporto, dell’elettronica, ottica ed apparecchiature elettriche, mentre in contrazione è quello legato ai comparti della metallurgia e dei macchinari.
In espansione le esportazioni generate dal settore chimico e farmaceutico che fanno registrare una variazione pari a +25,5% rispetto ai primi tre mesi del 2009.
Nel tessile-abbigliamento la crescita dell’export è stata complessivamente pari a +1,9%.
Segno positivo, ma molto più consistente, per il settore gomma e materie plastiche dove si registra un’inversione di tendenza ed una crescita sia delle esportazioni (+13,8%), sia delle importazioni (+4,4%).

L’andamento settore per settore

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Pubblicato il 22 Luglio 2010
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