Cimmino ricorda Vassallo: “L’isola che non ci sarà”
Membro del Cda Inticom (Yamamay) e tra i soci fondatori di Carpisa, ha conosciuto il sindaco-pescatore assassinato domenica durante una vacanza ad Acciaroli
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Luciano Cimmino, membro del cda di Inticom, proprietario del marchio Yamamay, e socio fondatore di Kuvera (proprietario del marchio Carpisa), sulla tragica uccisione di Angelo Vassallo, sindaco di Acciaroli che lo stesso Cimmino aveva recentemente conosciuto.
La barbara uccisione di Angelo Vassallo è strettamente legata alle vicende cilentane degli ultimi 50 anni. Terra meravigliosa, per certi versi unica, il Cilento si presentava ai rari turisti degli anni ‘50 e ‘60 con l’identica natura incontaminata e con gli stessi paesaggi di struggente bellezza, che avevano incantato per venti secoli chiunque vi fosse capitato, dai Greci in poi.
Il cilentano abituato ad un isolamento che non ha mai trovato una spiegazione plausibile, per essere terra geograficamente così vicina alla stessa Napoli, non ha saputo resistere alle speculazioni folli e devastatrici degli anni ‘70 e ‘80. Sembrava che tutto dovesse scomparire sotto l’avanzare di un’edilizia dissennata. Invece improvvisamente qualcosa è cambiato. Qualcuno ha fatto da argine ricostruendo prima di tutto una “Coscienza” che fosse consapevole degli enormi patrimoni naturali da difendere.
Angelo Vassallo ha rappresentato la punta di diamante di questo recupero. Acciaroli mostra ben visibili i frutti del suo impegno costante ed appare, oggi, come uno dei centri rivieraschi più accoglienti, puliti ed organizzati di tutto il Tirreno. Il suo porto è poi un’autentica perla.
Ecco: il porto. Vassallo amava tantissimo il luogo che negli anni giovanili lasciava ogni sera per andare a pesca, Acciaroli era infatti solo un rifugio per chi viveva dei proventi che un mare mai avaro poteva offrire.
Conosco il Cilento fin da bambino e conosco altrettanto bene i suoi abitanti e quando in pieno agosto ho visto un signore presentarsi in banchina e chiedere il permesso di salire a bordo, accreditandosi
come Sindaco di Acciaroli, ho pensato ad uno scherzo. Invece era proprio lui: Angelo Vassallo. Mai incontrato prima, è venuto per portare il saluto della sua terra agli ospiti occasionali ed a ringraziarli per aver scelto Acciaroli per un brevissimo soggiorno.
Come dimenticare il suo entusiasmo, la sua travolgente simpatia: “Mi raccomando, tornate l’anno prossimo! Troverete una grande sorpresa: un’isola in pieno porto!” Provai a ribattere: “Sindaco, un’isola? Ma come e dove? Qui nel porto?“ “ Si, Si!! Un’isola! Ma non vi dico altro! Sarà un’autentica sorpresa per tutti!”. Poi con un caloroso saluto, e portando con sè la promessa che saremmo ritornati, è andato via.
Sembra quasi una favola ed infatti come una favola ci siamo raccontati in questi giorni l’incontro con Angelo Vassallo ad Acciaroli. Un Sindaco che saluta gli ospiti personalmente, che illustra, con occhi lucenti per la felicità, i suoi progetti! Dove e come trovarne un altro simile?
“L’Isola” di Angelo Vassallo ad Acciaroli! Che gli sia stato impedito di raggiungerla volando sulle ali del suo entusiasmo? Questa è comunque una storia dove gioia e dolore sono così violentemente contrastanti da lasciarti dentro una lacerazione profonda, uno stupore dove tristezza ed incredulità sembrano non lasciare spazio neanche alla speranza.
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