Epifani alla piazza: “Pronti allo sciopero generale”
La manifestrazione da piazzale dei Partigiani a piazza della Repubblica. Migliaia i manifestanti, fra cui le associazioni studentesche
"Dopo la manifestazione del 27 senza risposte adeguate proseguiremo con lo sciopero generale". Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil chiude la manifestazione della Fiom della Fiom Cgil (metalmeccanici) a Roma per difendere l’occupazione e i diritti di chi lavora. Centinaia di migliaia di manifestanti sono partiti sabato 16 ottobre intorno alle 15 da Piazzale dei Partigiani, a Roma. L’arrivo del corteo è a piazza San Giovanni in Laterano dove è previsto l’arrivo anche dell’altro corteo che muove da Piazza della Repubblica. Tante le bandiere rosse, molte delle quali di Rifondazione Comunista, Cgil e Fiom. Al corteo ci sono tutte le associazioni studentesche della scuola e dell’università alla manifestazione organizzata dalla Fiom
Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva lanciato l’allarme su possibili infiltrazioni di violenti.
«Il Paese sta rotolando, da mesi è lasciato a sé stesso – commenta Guglielmo Epifani, – C’é una situazione sociale molto pesante che richiede un cambiamento profondo delle politiche economiche».
Un messaggio arriva anche da Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria. «Andiamo avanti, rispettiamo le vostre posizioni, manifestate. Ma bisogna guardare avanti, perché se si guarda ad un modello di relazioni sindacali che non ci sono più si ha un solo risultato, uccidere i lavoratori».
Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva lanciato l’allarme su possibili infiltrazioni di violenti.
«Il Paese sta rotolando, da mesi è lasciato a sé stesso – commenta Guglielmo Epifani, – C’é una situazione sociale molto pesante che richiede un cambiamento profondo delle politiche economiche».
Un messaggio arriva anche da Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria. «Andiamo avanti, rispettiamo le vostre posizioni, manifestate. Ma bisogna guardare avanti, perché se si guarda ad un modello di relazioni sindacali che non ci sono più si ha un solo risultato, uccidere i lavoratori».
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