Haiti, imperversa il colera
Il temibile morbo ha raggiunto anche la baraccopoli di Waf Jeremie dove opera la bustoca suor Marcella con i ragazzi della Klinik Sen Franswa: si contano morti e malati gravi
Si è fatta rapidamente drammatica situazione a Waf Jeremie, la baraccopoli di Port-au-Prince dove opera la religiosa bustocca suor Marcella Catozza. Le notizie ancora rassicuranti che pubblicavamo ieri, relative alla ricostruzione, risalivano in realtà ai primi del mese: da allora, purtroppo, l’epidemia di colera ha raggiunto anche questo angolo della miserrima capitale haitiana.
Solo martedì si sono contati ben sei morti, tutti giovani, di cui due bambini, e 15 persone in condizioni molto gravi, si legge sul sito del "Vilaj Italyen" sono state inviate al Centro Medicina Senza Frontiere, mentre altre dieci persone erano all’ambulatorio sotto flebo. Qui, benchè la struttura non sia ancora del tutto approntata, si soccorrono persone che giungono in condizioni "impressionanti", stremate dal terribile morbo, nell’Ottocento flagello anche dell’Europa. Anche ieri si contavano casi gravi, una trentina circa in reidratazione orale (fondamentale per combattere la perdita di liquidi) ed una decina in flebo, diversi quelli mandati al centro isolamento preparato per l’emergenza.
Il ministero della sanità "ha compiuto una visita in loco e inviato brandine da campo, acqua e fatto venire il responsabile di PADF che si occuperà di potabilizzare l’acqua delle nostre cisterne (quelle che distribuiamo alla gente). Nel frattempo il nostro ambulatorio quotidiano continua sotto la tenda così da prestare attenzione anche agli altri".
La macchina dell’aiuto reciproco si era già messa in moto e Medici Senza Frontiere, con macchine, acqua, cloro, un dottore e due ragazzi, AVSI conun’infermiera, acqua e flebo, Albero della Vita si sono prodigati in aiuto delle attività di suor Marcella e dell’équipe della Klinik Sen Franswa (Clinica San Francesco, nel francese locale). "Alex, Pouchon, Felix, James, Junior, Raul", i nomi che vengono citati. A migliaia di chilometri dalle nostre preoccupazioni di bustocchi, che gli haitiani, se solo avessero qualcosa da dare pagherebbero per avere, si svolge quotidianamente un dramma vero contro cui lottano veri eroi loro malgrado, haitiani e non.
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