IL Rosetum rinnova l’offerta formativa
La storica scuola cattolica di lingue presente dal 1924 per volere delle Suore della Santa era finita sotto i riflettori per l’emergere di alcune difficoltà di bilancio
«Il Rosetum non solo non è mai stato in liquidazione, tanto meno sull’orlo della chiusura o della svendita, al contrario rilancia e riparte». Ad affermarlo con slancio e passione è il professor Aldo Ferri che dalle aule dell’Insubria si è trasferito, da quattro mesi, nell’ufficio di presidenza del Rosetum, la storica scuola cattolica di lingue presente a Besozzo dal 1924 per volere delle Suore della Santa Croce con casa madre a Ingenbohl, in Svizzera, sul Lago dei “Quattro Cantoni”. Il Rosetum – trecento allievi in totale – da sempre identificato come scuola femminile alto borghese, è in realtà da parecchi anni aperto a maschi e femmine fin dalla scuola primaria.
Nella primavera scorsa era finito sotto i riflettori per l’emergere di alcune difficoltà di bilancio riconducibili, almeno in parte, a una conduzione discutibile che aveva fatto temere pesanti ristrutturazioni con riduzione dell’offerta formativa e aumento dei costi. Addirittura alcuni ipotizzavano un cambio della proprietà, naturalmente sempre in ambito cattolico. Ipotesi tolte di mezzo a luglio dalla decisa presa di posizione dalle Suore della Carità che si assumevano direttamente gli eventuali passivi di gestione e sceglievano il nuovo preside manager.
Aldo Ferri non ha perso tempo e, in accordo con le Suore, con il corpo docente e le famiglie, ha messo a punto un piano di rilancio dell’Istituto, oggi paritario con le scuole pubbliche, fondato su un potenziamento – a retta immutata – delle lingue straniere ( due ore settimanali integrative di inglese e spagnolo con insegnanti di madrelingua ) sia per la scuola primaria sia per la secondaria che, nell’insieme, sono il vero zoccolo duro del Rosetum visto che il numero degli iscritti garantisce il pareggio di bilancio. Cambiamenti più sostanziali interessano il liceo linguistico che apre le porte dell’Università ma anche quelle dell’inserimento nel mondo del lavoro. In questa prospettiva sono state inserite nel piano degli studi sessanta ore l’anno (300 nel quinquennio ) di elementi di economia politica, di finanza, di marketing. Un’iniezione di modernità per un istituto da sempre peraltro aperto agli scambi culturali con l’estero. Oggi per i più preparati – ricorda il preside – esiste la possibilità di trascorrere un semestre di studi all’estero seguito poi da un programma di riallineamento ai programmi ministeriali, un’esperienza formativa e di crescita perché mette ragazzi e ragazze a contatto con realtà di vita nuove e diverse.
Queste le prime concrete novità di un progetto di rilancio che, nelle intenzioni di Ferri, punta a far assumere al Rosetum un ruolo centrale sul territorio aprendolo a frequenti contatti con la società civile, il mondo dell’educazione, delle professioni e delle aziende.
Adagiata all’interno di uno splendido parco di Besozzo alta ricco di attrezzature per lo sport, la struttura ha, in prospettiva, tutti i requisiti anche per scelte molto innovative come l’apertura di un agri asilo sul modello di quelli creati dalla Coldiretti. Nei due open day di giovedì 11 e sabato 13, a partire dalle ore 10, tutte le persone interessate potranno verificare di persona il nuovo corso della storica scuola cattolica.
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