Il sindaco Aspesi: “qui si rispetta la legge”

Dopo l'occupazione dei Mohicani, il primo cittadino plaude allo sgombero velocissimo attuato dalle forze dell'ordine. "Non si può entrare in casa d'altri e fare quello che si vuole"

Cardano al Campo, fallita l'occupazione di una fabbricaTerzo tentativo nell’arco di tre mesi. Cardano al Campo sembra diventato il bersaglio preferito per le occupazioni da parte del gruppo degli Ultimi Mohicani, che domenica ci hanno provato in via Ferrazzi. Dopo lo sgombero, il sindaco Mario Aspesi però è tranquillo e soddisfatto: «sono contento che ci sia stato un intervento immediato da parte delle forze dell’ordine. Probabilmente – aggiunge – se si fosse fatto così anche ad ottobre avremmo evitato i tentativi successivi». Ad ottobre infatti i ragazzi del collettivo erano rimasti nell’edificio di via Porraneo per due settimane: erano entrati di sabato e non c’era personale di polizia sufficente, quel giorno, per sgomberarli, complici forse anche le partite di calcio. Il tutto fu rinviato fino all’intervento in forze di polizia e carabinieri, programmato dalla Questura di Varese.
«Ci siamo attivati subito – spiega Aspesi -, con una grande collaborazione di tutte le forze di polizia, della polizia locale, della croce rossa».Ma il sindaco si è fatto un’idea del perchè abbiano insistito proprio a Cardano? «Forse pensano che ci sia un ventre molle, forse la prima volta si è lasciato troppo tempo. Ma non è così: io ho poche idee, ma chiare. E tra queste, che non si può entrare in casa d’altri e fare quello che si vuole». In pù c’era anche una differenza tra i due stabili occupati: nel primo caso – in via Porraneo – era una palazzina fatiscente, abbandonata da decine di anni al suo destino. Mentre in questo caso si parlava di un’edificio enorme, ma ancora in buono stato, disabitato solo da alcuni anni perchè "bloccato" dal curatore dopo il fallimento del maglificio che aveva sede lì. In queste ore la fabbrica è comunque regolarmente presidiata da polizia di Stato e polizia locale.
«Capisco la richiesta di avere spazi dove fare attività sociale e sono aperto al dialogo» ribadisce il sindaco. «Ma quando abbiamo dialogato, loro hanno chiesto uno spazio da gestire in modo totalmente autonomo, senza regole. E questo non possiamo accettarlo. Hanno rifiutato anche la proposta di partecipare allo Spazio Vulcano», il luogo di libera aggregazione che è sostenuto dal Comune e gestito da una cooperativa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2010
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