Pd, parla Molinari: “Guardiamo ai moderati anti-Lega”

Il segretario cittadino del Pd spiega perché il partito non ha organizzato le primarie e rivela che si sta tentando di coinvolgere personalità moderate in un progetti civico alternativo alla Lega

Il PD vuole vincere le prossime elezioni amministrative di Varese.
Noi siamo l’unica alternativa al sistema di potere che la Lega ha instaurato dal ‘93 nella nostra città.
Lo siamo perché siamo una forza “popolare e nazionale”, perché abbiamo idee per la città, perché abbiamo le donne e gli uomini giusti per governare Varese e perché lo vogliamo fare senza arroganza avendo un obiettivo in testa: non lasciare indietro nessuno.
Sconfiggere la Lega e i suoi alleati minori nella città vista come la culla del movimento leghista non è cosa facile. Ci vuole del metodo.
Noi non amiamo alzare la voce. Non urliamo e non gridiamo le nostre ragioni. Non lo facciamo perché siamo come i varesini. Operosi, modesti, avvezzi al duro lavoro in silenzio e al sacrificio senza mai lamentarsi.
Noi non offendiamo gli avversari, non insultiamo chi non la pensa come noi, né denigriamo le idee diverse dalle nostre.
Noi siamo nella città, nei suoi pregi e nei suoi difetti. E’ per questo che sentiamo il disagio di chi, pur stando al governo cittadino con la Lega, si sente emarginato, frustrato e insignificante. E’ per questo che percepiamo la preoccupazione di molti degli elettori del centrodestra di fronte all’inconcludente amministrazione cittadina. Una amministrazione capace solo di grandi annunci, ma di scarsi risultati.
E’ per questo, ancora, che sentiamo la delusione di quanti hanno rinunciato ad esprimere il voto astenendosi alle elezioni.
In queste settimane e così sarà anche nelle prossime, il PD, ha volutamente mantenuto un profilo basso. Non ha alzato la voce. Non lo ha fatto perché ha rifiutato la logica del “ghetto”, la logica di quelli che vogliono richiudere il centrosinistra in una sorta di “riserva indiana” alimentata dai miti dell’autosufficienza, dei “movimenti” di protesta che attraverserebbero Varese e delle piazze fatte di “autoconvocati”.
Il PD ha il diritto e il dovere di provare ad allargare le basi del consenso di chi vuol cacciare la Lega da Palazzo Estense. E lo sta facendo dialogando con personalità e con parti di città che non sono riconducibili all’esperienza politica del centrosinistra se non, addirittura, ad una qualunque esperienza politica.
Questo significa moderazione nei comportamenti e negli annunci. Noi ci siamo assunti la responsabilità di giocare tutte le carte possibili per costruire non un cartello elettorale destinato a deflagrare nel breve, ma una coalizione con una possibile forte presenza civica capace di rappresentare al meglio la varesinità tradita dalla Lega.
Quella varesinità tante volte rivendicata come carattere distintivo, ma sempre usata per mero interesse egoistico di parte.
Noi stiamo parlando con tutti i delusi dell’attuale maggioranza. Se non il PD chi può fare questo? Se questo compito di verifica di disponibilità non se lo assume il partito maggiore dell’opposizione chi lo può fare? Noi non siamo dei finti oppositori della Lega. Non giochiamo a sottrarre voti ai nostri alleati. Noi lavoriamo per vincere e, per fare questo, in una città come Varese, occorre tentare di fare qualcosa di nuovo e mai provato.
E questo lo facciamo, ci si consenta, anche con l’orgoglio di partito. Con l’orgoglio di chi sottopone le decisioni alla discussione dei propri organi legittimamente eletti e al confronto con i propri iscritti. Ben sapendo che forse, tutto questo, può non bastare tanto da essere pronti a scelte anche diverse e più impegnative se utili a raccogliere forze nuove, fresche e radicate in città. Insomma, abbiamo preso una strada difficile perché è priva di retorica, è senza inganni e soprattutto non è urlata ai quattro venti per mero calcolo.
E’ sbagliato tutto questo? Non lo crediamo. E’ possibile realizzarlo? Ci stiamo provando. Sbagliato sarebbe rinunciare al tentativo. E di questo si avvantaggerebbe solo chi ha portato Varese all’insignificanza. La Lega.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2010
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