Piovanelli: “Consorzio e Serie B, le chiavi del futuro”
Un augurio per i prossimi 10 anni: che Pallacanestro e Varese 1910 si consolidino e che la Pro trovi una nuova via. «Ma nel ciclismo mancano gli eredi dei campioni di oggi»
Leggere nel futuro è un esercizio riservato a pochi privilegiati.
Certo, si può sempre azzardare, "buttare là", nella speranza che poi, a distanza anche soltanto di qualche mese, chi ha letto questa o quella previsione sballatissima se ne dimentichi… e buona notte!
Però, se vogliamo essere seri, dobbiamo attenerci ai segnali che giungono dal decennio che sta per esaurirsi e cercare di capire quali riflessi possa avere sui prossimi due lustri.
Cominciamo dal basket. La Pallacanestro Varese ha deciso di percorrere la via del consorzio con "Varese nel cuore" che è indubbiamente una bella idea, anzi, bellissima in prospettiva se le attese della dirigenza troveranno riscontro nella realtà. Oggi gli aderenti sono una quarantina, il progetto (e la speranza) è di superare nel giro di qualche anno quota duecento. Un traguardo ambizioso? Indubbiamente sì. Ma i tre anni di adesione chiesta ai soci del consorzio dovrebbero garantire la continuità necessaria, almeno per un periodo iniziale di cinque-sei anni; se poi la cosa dovesse ingranare secondo i voti dei promotori, allora per la Pallacanestro Varese si potrebbe aprire una nuova "età dell’oro". D’altra parte la forma consortile è la sola possibile in assenza del mecenate o del magnate di turno (che può pure avere l’aspetto rassicurante di una banca come il Monte dei Paschi in alternativa all’eleganza anche di lineamenti di Giorgio Armani).
Tirando le somme, il futuro prossimo del basket varesino di vertice, una volta composta una squadra senza gli assilli e i problemi di questa stagione, potrebbe anche essere roseo.
La promozione in serie B (foto a lato) non solo ha dato al Varese una possibilità di futuro radioso ma, secondo alcuni, lo avrebbe salvato da un’altra possibile sparizione. Sono infatti in molti a ritenere che l’accoppiata Rosati-Montemurro non si sarebbe accollata le spese di un’altra stagione in Prima divisione. Oggi c’è chi "stima" il valore del Varese attorno ai 5 milioni di euro e in ogni caso una società di serie B dovrebbe avere un certo appeal, al netto dei problemi dello stadio che prima o poi bisognerà affrontare e risolvere. Attenzione, però: accade anche di vedere club della categoria cadetta precipitare in LegaPro, una vera palude di sabbie mobili per chi vi giunge dai piani superiori.
Che dire? Difficile immaginare il Varese più in alto di dove sta adesso ma, proiettando sguardo e speranze in là di qualche anno, possiamo fare anche in questo caso professione di cauto ottimismo.
Riguardo la Pro Patria, se stiamo agli eventi di questi giorni e ricordando ciò che accadde solo due anni orsono, non possiamo che innalzare preci… Ma Busto Arsizio ha grandi mezzi, si tratta solo di stimolarli…
Lo stesso ottimismo manifestato per Cimberio e Varese non possiamo azzardare nel ciclismo: Ivan Basso (1977) e Stefano Garzelli (1973) sono ormai al limitare della carriera, anche se da entrambi si può sperare qualche acuto. Ma è quanto mai difficile intravedere ricambi, anche alla luce di una certa disaffezione per le due ruote mostrate dai numeri dei giovani ciclisti tesserati Fci.
Nulla lascia prevedere che Busto Arsizio possa perdere il volley di lusso che le propone la Yamamay.
Sugli altri fronti sportivi le previsioni sono impossibili. Possiamo sperare che l’hockey su ghiaccio a Varese e la pallamano a Cassano Magnago tornino ai vecchi fasti ma nulla, oggi, lo lascia intravedere.
Possiamo sperare che Elia Luini e gli altri canottieri "nostrani"continuino con lo steso amore per i remi e che il loro esempio venga seguìto da tanti ragazzini.
Soprattutto, possiamo e dobbiamo sperare che anche fuori da campi e piste si manifestino dei "campioni", gente che non fatichi troppo ad aprire il portafoglio e che consenta allo sport non solo di brillare nelle sue forme più alte ma anche di coltivare la base, operazione con una funzione sociale elevatissima e irrinunciabile.
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