Variazione di bilancio, “a tappabuchi” per la minoranza

Non arrivano tre milioni di oneri di urbanizzazione? Si rimedia con i ricavi degli accertamenti Tarsu e gli servizi cimiteriali. Approvate anche le lineee guida per gli interventi edilizi in social housing

È stata approvata nella seduta di martedì sera del consiglio comunale di Busto Arsizio la terza variazione di bilancio (assestamento). Nella sostanza, si è provveduto a tappare il buco derivante dalla mancanza di ben tre milioni di oneri di urbanizzazione rispetto a quanto previsto inizialmente: la crisi "morde" anche il mattone e continua a farsi sentire, pertanto, anche su finanze comunali che sulla attività edilizia fanno non poco affidamento. Diciassette voti contro nove, un classico maggioranza contro minoranza per il punto all’ordine del giorno, posposto peraltro a più urgenti iniziative – vedi Pro Patria e La Tigre nel Cuore.

All’assessore Giovanni Paolo Crespi il compito di esporre nei dettagli la variazione, che non ha riflessi sul rispetto del patto di stabilità (da cui altri Comuni della zona sono dovuti uscire, pagando pegno) precisando che con  tre milioni di minori entrate, da pareggiare tra l’altro riducendo l’applicazione di oneri alla spesa corrente (prassi, quest’ultima, sempre contestata dall’opposizione come impropria, perchè gli oneri sono entrare straordinarie, cioè non garantite nè regolari) al 46% circa. Non si è applicato ulteriore avanzo di amministrazione, già impegnato in buona parte a copertura del debito fuori bilancio da 1,4 milioni rimasto dalla defunta Agesp Trasporti. La copertura dei tre milioni di euro mancanti viene completata con i maggiori introiti (quantificati nel bilancio in 1,55 milioni) del "rastrellamento" della Tarsu affidato alle società Andreani e Assoservizi e che tanta agitazione, viste le cifre richieste a molti, ha suscitato nell’ultimo anno; e con gli introiti crescenti dei servizi cimiteriali – non a caso si prevede l’ampliamento dei cimiteri. C’era poi la notizia riferita dall’assessore che il Comune dovrà recuperare con conguagli l’anno prossimo, proprio sulla Tarsu, delle somme, per un "baco" del sistema informatico che ha applicato in molti casi le tariffe del 2008: questione di pochissimi euro a utente. Nulla di irreparabile, solo «un’entrata differita», un fastidio in più.

Rituali le osservazioni del consigliere del PD Nicola Ruggiero, che presiede la commissione bilancio. Sui tre milioni in meno di oneri di urbanizzazione, 2.048.000 vengono pareggiati con le maggiori entrate tributarie, costituite in gran parte proprio dai recuperi Tarsu – dunque un’altra entrata straordinaria e non regolare. Finita quella l’anno prossimo, cosa si farà? Anche perchè dell’avanzo di amministrazione, olttee alla quota già detta applicata per la fu Agesp Trasporti, 3 milioni e passa sono applicati agli investimenti e 281mila alla spsa correntre. Morale: «Se non era per la Tarsu eravamo ‘nelle canne’». Nel bilancio «ci sono scelte che non abbiamo condiviso in partenza, ma i nodi vengono al pettine. L’assessore Crespi sta facendo una politica da tappabuchi». Cioè, quello che può un assessore al bilancio nel quadro presente, ben lontano dal luminoso sole (delle Alpi) dell’avvenire del federalismo fiscale. Che richiamava invece Diego Cornacchia per il PdL, ricordando come, quando era lui assessore al bilancio nel 1990, lanciò l’idea dell’autonomia impositiva dei Comuni in un’assemblea dell’Anci a Viareggio. Attirandosi con ciò, a vent’anni di distanza, la reprimenda di Berteotti (PD): «Vuol dire in pratica aumentare le tasse». Inevitabile la breve diatriba sul rapporto tra federalismo fiscale e tasse, con il collega di partito (e di corrente) Angelucci a difesa dell’avvocato Cornacchia.
Rincarava dall’opposizione, semper per il PD, D’Adda, osservando che nei fatti, parte non piccola del pareggio di bilancio deriva anche dagli effetti della legge Brunetta, e quindi i relativi mancati aumenti ai dipendenti comunali. «Si sta raschiando il fondo del barile» la conclusione: già sentita da qualche parte.

L’assemblea si è occupate anche di una serie di altre questioni: l’approvazione ad esempio del regolamento sulle manumissioni del suolo pubblico, per rendere più sensati e coordinati gli interventi sulle strade e avvisare per tempo i cittadini interessati: durante la discussione Grandi (PD) ha fatto notare che al Comune non è noto proprio tutto quanto si trova nel sottosuolo, in fatto di reti di servizi, e che sarebbe quindi opportuno approfittare dell’occaisone della formulazione del Piano di Governo del Territorio per aggiornare le mappature a dovere.
Approvata anche una lottizzazione per una palazzina di quattro piani e villette a schiera a Madonna Regina, tra le vie Bevilacqua e Villoresi: dei due terreni dati in cambio al Comune uno servirà ad allargare (come da temposi attende) via Lonate.
Così come approvate, alla fine, sono state le linee guida in materia di interventi edilizi a "social housing", dopo i ripetuti rinvii e approfondimenti di una prima concessione di questo tipo per le perplessità emerse tra i consiglieri su alcuni punti specifici. Alle quali si è cercato di rispondere con questo documento sottoposto all’approvazione dell’assemblea contenente precisazioni sui limiti e le condizioni alle quali sono possibili gli interventi in deroga, concessi dalla legge regionale nella fase transitoria precedente l’approvazione del PGT. La convenzione con i proponenti avrà durata decennale, sarà garantita la cessione in cambio di aree per verde pubblico e parcheggi, o di interesse collettivo, e il rispetto degli standard urbanistici vigenti per le zone interessate. Tre emendamenti al testo sono stati approvati, fra cui uno del PD sul rispetto delle norme in materia di risparmio energetico e uno sulla non compromissione dei suoli.
Approvato infine, con il voto della maggioranza e non senza discussioni e distinguo anche interni a quest’ultima, la proroga della concessione ad ICA srl del servizio di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche. Riguardo alla quale si attende lo sviluppo del relativo iter parlamentare che potrebbe apportare modifiche all’interno dell’ormai abituale decreto "milleproroghe".

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Pubblicato il 01 Dicembre 2010
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