Il prete diffonde un documento contro Berlusconi. Il Pdl: “si candidi con la sinistra”

Il coadiutore di Arnate don Walter Sosio aveva fatto girare il documento tra i ragazzi della parrocchia, come "provocazione su cui riflettere". La reazione del coordinatore cittadino: "Irresponsabile, è come Peppone"

La Chiesa è a disagio di fronte ai comportamenti di Silvio Berlusconi e allo scandalo Ruby, con il sottobosco di personaggi e comportamenti quantomeno opinabili. E il disagio non è solo quello del cardinal Bertone o di Bagnasco, ma anche di tanti preti di città. Uno di questi è don Walter Sosio, il coadiutore di Arnate che nei giorni scorsi ha fatto girare, tra i giovani della parrocchia, un messaggio del gruppo “Noi siamo Chiesa”, che chiedeva ai vertici dell’ecclesia italiana "una radicale presa di distanza dal governo Berlusconi". Il messaggio non è passato inosservato: «Don Walter come Peppone, si candidi con la sinistra» ha tuonato Michele Grillea, del coordinamento cittadino del PdL.
 
La lettera ha iniziato a circolare settimana scorsa. «Volevo solo fare riflettere i ragazzi» ha spiegato don Walter, che segue la pastorale giovanile nelle parrocchie di Arnate e Madonna in Campagna. Il sacerdote ha specificato che il documento – prodotto da un gruppo di fedeli italiani che si costituì ai tempi dell’invasione dell’Iraq e che chiedeva una posizione più netta sul tema della guerra – era stato inoltrato solo attraverso la mailing list dei giovani, quindi in forma privata, come provocazione su cui riflettere. Il testo del documento certo è molto netto: "Le notizie relative al nuovo scandalo che coinvolge il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – scrive il gruppo ecclesiale – hanno sconcertato, per la loro gravità, anche tutto il mondo cattolico, compresi quei settori abitualmente poco attenti alle vicende della politica”. Al gruppo di fedeli non basta però la richiesta di chiarezza chiesta dalle autorità della Chiesa italiana, si chiede "l’atto di coraggio evangelico di interrompere il rapporto di sostanziale alleanza con questo governo”. Rapporto sopravvissuto negli ultimi anni anche ad episodi di malgoverno e scandali vari, dimenticati per un “piatto di lenticchie” (riferimento biblico ad Esaù).
 

Il dibattito nella Chiesa esiste, qualcuno s’interroga, ma la cosa non piace comunque al PdL, che ha reagito con forza. «Questo prete – dice Michele Grillea, coordinatore cittadino del partito – attacca, irresponsabilmente, il governo Berlusconi, invita il Premier a presentarsi dai magistrati». Di più secondo Grillea don Walter avrebbe persino invitato «i suoi parrocchiani a non votare pdl». Secondo il coordinatore del PdL don Sosio «cavalca, inutilmente, l’onda di fango giustizialista, costruita sul nulla dai pm di Milano, contro Berlusconi, alleandosi, di fatto, con la sinistra». E per questo «farebbe bene don Walter "Peppone",(ha poco di don Camillo) a togliersi l’abito talare e candidarsi nelle liste della sinistra». I toni dello scontro concedono insomma ben poco alla tradizionale diplomazia con cui il centrodestra ha dialogato fino ad oggi con la Chiesa, anche a livello locale, anche di fronte a qualche richiamo. Come avvenne in passato sul tema della libertà religiosa, con la Chiesa che ha cercato una mediazione con la comunità islamica offrendo uno spazio per il Ramadan. E ad offrirlo fu proprio la parrocchia di Arnate (nella foto: don Walter con Hamid Khartaoui). Allora sul prevosto don Franco Carnevali piovvero critiche da fuori, dai giornali e dai blog della destra, ma a livello cittadino non si era certo arrivati ai toni che si sentono oggi.

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Pubblicato il 26 Gennaio 2011
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