Ammortizzatori in deroga garantiti anche nel 2011
Accordo raggiunto in Regione fra l’assessorato al Lavoro e le Parti Sociali. Bene per i sindacati, ma Confindustria per ora non firma
Ammortizzatori in deroga, accordo raggiunto in Regione fra l’assessorato al Lavoro e le Parti Sociali. Solo Confindustria non ha firmato e si è riservata di valutare se apporre la firma solo in un secondo momento.
Per Nino Baseotto, segretario generale della CGIL Lombardia «l’accordo è un fatto positivo. Do atto a Regione Lombardia di aver praticato la strada del dialogo e del confronto con le parti sociali e di averne recepito suggerimenti ed osservazioni».
L’intesa raggiunta oggi assicura anche per il 2011 la copertura finanziaria per garantire il sostegno degli ammortizzatori sociali in deroga alle lavoratrici e ai lavoratori sia delle aziende che denunciano una crisi congiunturale, sia di quelle la cui crisi ha un carattere più strutturale. Contiene inoltre alcuni elementi innovativi, come ad esempio la possibilità di una modalità di utilizzo più flessibile della cassa per le aziende in crisi congiunturale e la differenziazione degli interventi sulle politiche attive, in particolare finalizzati alla ricollocazione nei casi di cessazione dell’attività e per i lavoratori che usufruiscono della mobilità in deroga.
Nel periodo 2009-2010 in Lombardia le aziende che avevano usufruito della cassa integrazione in deroga erano state 14mila, e 120mila le lavoratrici e i lavoratori che ne avevano beneficiato, 90mila dei quali hanno intrapreso un percorso di formazione e di riqualificazione attraverso le politiche attive.
Anche la Cisl giudica importante l’intesa raggiunta, ma condanna con forza l’ atteggiamento degli industriali lombardi. «Abbiamo lavorato per costruire in tempi utili un accordo che assicurasse gli ammortizzatori sociali fino a tutto il 2011– ha detto il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni -. Anche per il terzo anno di crisi disponiamo dello strumento indispensabile per affrontare le ancora molte situazioni difficili. La Regione ha fatto la sua parte anche anticipando l’accordo nazionale. Ma non possiamo sottovalutare l’atteggiamento poco lungimirante di Confindustria Lombardia che mostra posizioni miopi ed ottuse».
Critica espressa anche da Baseotto. «Questa posizione apparirebbe ancor più incomprensibile a fronte del fatto che proprio Fondimpresa è uno dei Fondi interprofessionali più attivi e che sin qui meglio ha operato. Nè sarebbe accettabile l’affermarsi dell’idea che si incassa ma non si contribuisce».
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