Caos in Libia, nuovi attacchi contro i manifestanti
Intanto il leader Gheddafi è apparso in un brevissimo video alla televisione per smentire di avere lasciato il paese
Si fa sempre più rovente la rivolta in Libia. Nella giornata di oggi i battaglioni della sicurezza, fedeli al leader Muammar Gheddafi, hanno attaccato nuovamente i manifestanti a Tripoli. I testimoni raccontano di essere stati assaliti da carri armati, elicotteri e aerei da guerra mentre Gheddafi è apparso in un brevissimo video alla televisione per smentire di avere lasciato il paese.
La tv araba al Jazeera ha annunciato che alcuni jet militari avrebbero bombardato alcuni quartieri della capitale sparando sulla folla di civili. Si parla di attacchi sul quartiere di Fashlun, alla periferia della città, che già lunedì era stata attaccata insieme al sobborgo di Tajura. In quell’ultimo raid i morti erano stati più di 250 oltre a un elevato numero di feriti. E mentre non si ferma la conta delle vittime aumenta sempre di più anche quella di coloro che abbandonano il colonnello. Il Fronte di salvezza libico ha annunciato un bilancio provvisorio della settimana di scontri parlando di 560 morti e 1400 feriti.
Anche la pista dell’aeroporto di Bengasi è stata distrutta dai bombardamenti e gli aerei non possono decollare né atterrare. I manifestanti hanno minacciato di bloccare l’afflusso di gas verso l’Italia e verso l’Europa chiudendo il giacimento di al-Wafa. «Per noi – si legge in un messaggio – il sangue libico è più prezioso del petrolio o del gas». La protesta riguarda in particolare il nostro paese accusato di aver taciuto di fronte alle "molteplici stragi" perpetrate dal leader libico Gheddafi. Intanto, confermano le agenzie, i flussi di gas importati attraverso il gasdotto Greenstream sarebbero già diminuiti. Sulla questione è intervenuto anche Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’energia che ha affermato: «l’attenzione resta alta» ma anche rassicurato sul gasdotto Transitgas, che porta in Italia il gas dal nord Europa. Quest’ultimo, ha detto, è tornato in funzione dopo l’interruzione della scorsa estate, quindi: «ci sono stoccaggi non utilizzati. Non c’è motivo di preoccupazione».
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