Gianluca Grignani, il rocker romantico che piace (nonostante tutto)
Tanti problemi tecnici per il concerto del cantautore milanese che è arrivato in città per una tappa del suo tuor, venerdì 18 febbraio. Lui in formissima, piace a più di mille persone
Non è andata come doveva andare. Ieri sera, Gianluca Grignani è arrivato a Varese con il suo "romantico rock show" e se all’inizio tutto fila liscio, a metà, il concerto si interrompe per problemi tecnici. «Scusate ragazzi. Non mi era mai successo in tutta la carriera», spiega il cantautore milanese. Il pubblico (più di mille persone) applaude e perdona, aspetta il ritorno del Grignani che lo fa cantare. Lui è in forma, inizia il concerto gridando "….mi fai sentire più famoso di Gesù", ed è rock ed energico. Il pubblico lo segue, «Sei bellissimo», «sei figo», «sei unico», grida qualcuno. Gianluca c’è e piace, tiene bene il palcoscenico.
Lo spettacolo è costruito come un vero "romantico rock show", alterna il gioco di luci alla voce di Grignani. A lui bastano una maglietta e un jeans per catturare l’attenzione, tre ballerine gli girano intorno, i musicisti lo seguono. «Buonasera a tutti», e via con un concerto che se non avesse avuto tutti i problemi che ha avuto, sarebbe andato alla grande. A sorpresa entra sul palco il grande chiatarrista Alberto Radius per un gioco di chitarre. E quando per la seconda volta il service (o l’elettricità?) lo abbandona Gianluca si scusa, sorride, «non so cosa dirvi, mi spiace. Sperso che vi stiate comunque divertendo e che abbiate fiducia. Ma è una giornata partita male? Mah!». E al rocker milanese si perdona tutto: quando invita due spettatrici sul palcoscenico se ne trova una quindicina, «fate le brave eh» dice loro.
Il concerto dura più del previsto, il service è andato, ma Gianluca non fa mancare i brani che piacciono: "Destinazione paradiso", "Le-Ro-la","Come solo tu", "Sei sempre stata mia", "Vuoi vedere che ti amo", "Cammina nel sole", "La mia storia tra le dita", "Falco a metà", "Una donna così", "Vuoi vedere che ti amo". Saluta i musicisti e decidere di chiude il concerto da solo, in acustico, con "Primo treno su marte" dicendo, «mi sa che da oggi a Varese chiuderemo sempre con questo pezzo. Ne vale la pena. Vi voglio bene». E se ne va tra gli applausi.
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