Immigrazione clandestina, nella rete anche azienda agricola varesina
"Click day" anche per i carabinieri che così hanno battezzato un'operazione: perquisizioni in tutta Italia
C’è anche un’azienda di Laveno Mombello sotto la lente dei militari che hanno passato al setaccio una ventina di aziende agricole in tutt’Italia. L’obiettivo è quello di sgominare un’organizzazione dedita allo sfruttamento della mododopera clandestina e alla truffa. Non a caso il nome dato alle indagini è quello di "click day", dal nome dato a sua volta dal Governo per la regolarizzazione telematica di estranieri, in atto in questi giorni.
I Militari del Nucleo Antifrodi Carabinieri (NAC) di Salerno unitamente a quelli della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore hanno realizzato perquisizioni nelle province di Salerno, Napoli, Torino, Varese e Milano nei confronti di un gruppo criminale ritenuto responsabile di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e del lavoro irregolare.
In particolare, il gruppo criminale è ritenuto responsabile di attività dirette a favorire l’ingresso nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari mediante il fittizio inserimento in aziende agricole in vista del rilascio del permesso di soggiorno in cambio di denaro.
E’ stato accertato un circuito illegale di circa un migliaio di stranieri avviati al lavoro irregolarmente e un volume d’affari complessivo dell’attività illecita stimato in 3 milioni di euro.
Inoltre, il 31 gennaio (giorno in cui è prevista l’assegnazione di 98.080 permessi di soggiorno) in base al "decreto flussi 2010", l’organizzazione intendeva inserire "on line" i nominativi degli stranieri da "regolarizzare".
Il complesso delle attività investigative ha permesso di individuare almeno venti aziende operanti nel settore agroalimentare interessate all’assunzione di falsi braccianti agricoli e la struttura dell’intera organizzazione criminale, composta anche da soggetti del Nord Italia, mediatori e impiegati di Centri di Assistenza Fiscale, che si sono occupati del reclutamento dei cittadini extracomunitari irregolari.
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