“Sei anni di entusiasmo pioneristico, partivamo da zero”
Nella lettera di commiato Adriano Gallina ripercorre la storia del progetto culturale. "Grazie ai miei collaboratori, al presidente Lainati, al sindaco Mucci e a tutto il pubblico"
Il comunicato con cui il direttore della Fondazione Gallarate Città 1860 Adriano Gallina ha annunciato le sue dimissioni
A decorrere dal prossimo 30 giugno – in anticipo di un anno rispetto alla formale scadenza contrattuale e in coincidenza con il termine della stagione e della prossima edizione di "Via Paal"- rassegnerò le mie dimissioni dalla carica di direttore della Fondazione Culturale "1860 Gallarate Città" ONLUS.
Si tratta di una decisione, lungamente sofferta e maturata, che scaturisce, per un verso, dal bisogno del tutto personale di nuovi orizzonti e sfide professionali – peraltro non ancora definiti – e al contempo da una necessità di coerenza: il mio ruolo, in questi anni, è stato fortemente, costantemente e con calore sostenuto dal Presidente Mario Lainati e la sua decisione di rassegnare le proprie dimissioni dal ruolo di Presidente in concomitanza con il nuovo assetto politico-istituzionale, qualunque esso sia, che scaturirà dalle prossime elezioni amministrative – dettata da grande coerenza e rigore etico – induce anche me ad un’analoga, e a mio parere doverosa, scelta.
Sei anni di entusiasmo quasi "pionieristico", caratterizzati dall’organizzazione e strutturazione operativa – a partire sostanzialmente da zero e con i naturali tentativi ed errori – di un organismo stabile, dalla rinascita di due teatri, dal tentativo di definirne e comunicarne una fisionomia pubblica ed un ruolo forti e riconoscibili nel panorama dello spettacolo dal vivo territoriale, regionale e nazionale, sempre con un’attenzione privilegiata alla relazione con gli spettatori di tutte le fasce sociali e anagrafiche.
Sei anni di sostanziale start-up nel corso dei quali – mi pare oggi di poter sostenere – la Fondazione ha, da un lato, individuato il suo punto di equilibrio, qualitativo e quantitativo, ma soprattutto ha costruito progressivamente un assetto organizzativo interno caratterizzato da un’elevatissima professionalità ed autonomia – operativa ed elaborativa – dei lavoratori: un gruppo di lavoro straordinario, appassionato, innamorato del teatro e del suo ruolo nella società. Un gruppo di lavoro che ha sostanzialmente reso possibili questi sei anni e che, ci tengo a sottolinearlo, potrebbe proseguire tranquillamente nell’opera, per il futuro, in piena autonomia non solo operativa ma anche ideativa e direzionale.
Sono loro, anzitutto, che mi preme ringraziare per la splendida esperienza gallaratese.
E poi il Presidente Lainati – meraviglioso e per me quasi fraterno garante dell’importanza e dell’autonomia ed indipendenza della cultura – che, in questi anni, ha quotidianamente affiancato, protetto e sostenuto il nostro e mio lavoro con una carica umana insieme affettiva, etica ed intellettuale quasi inimmaginabile.
E, con lui, il Sindaco Mucci ed il suo lucido progetto – sempre sostenuto nei fatti – volto alla possibile ricostruzione dell’identità di una comunità a partire dalla cultura e dalle sue realizzazioni: un sostegno puntuale, che non è mai mancato, che si è rinnovato ancora verso la fine del suo mandato e che ha costituito, per tutti noi, un fortissimo stimolo a proseguire lungo la strada percorsa.
E, infine, lo splendido pubblico gallaratese, i grandi, i giovani e i bambini che – ogni anno di più, al Teatro del Popolo, al Condominio, in "Via Paal" – hanno colmato di affetto e di partecipazione le nostre sale e i nostri spettacoli, convincendomi che, nel bene e nel male, qualcosa di importante, in questi anni, si è realizzato.
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