Benedetta Primavera

A un soffio dal bersaglio massimo, con il premio per il capocannoniere: il "Viareggio" giocato dai giovani del Varese è da voto strepitoso. Per le bocciature guardiamo a Sud, tra dichiarazioni improvvide e sconfitte brucianti

(d. f.) Ok, lo sappiamo: il titolo ormai ha bruciato tutta la sua originalità perché (per fortuna) la Primavera del Varese ha letteralmente occupato le rubriche sportive, non solo dei giornali locali. Però, dopo una settimana del genere, non potevano che essere i "Mangia Boys" ad aprire il nostro Pagellone del lunedì, seguiti a distanza da due atleti che stanno risultando importanti per Cimberio e Yamamay. Per le bocciature ci spostiamo a Sud, tra Busto e Milano, dove operano due società diversissime, entrambe però alle prese con problemi legati alle proprie stesse scelte. E se in un caso – quello dei peones della Pro – la situazione è dolorosa in ogni senso, vedere che "anche i ricchi piangono" regala comunque qualche soddisfazione. Soprattutto se i ricchi sono rivali storici di Varese e dintorni. 

Pagellone numero 47 del 7 marzo 2011

varese calcio formazione primavera aperturaVarese Primavera 9 – Resta in canna il voto massimo, ma proprio per un pelo: i ragazzi terribili di Devis Mangia impegnati al torneo di Viareggio sono stati autori di un capolavoro difficile da prevedere, nonostante le credenziali già ottime della vigilia. E per qualche giorno hanno addirittura "sorpassato" la prima squadra in quanto ad attenzione, perché battere in serie Juventus, Siena e Sampdoria è impresa per ora off limits anche per i miracolosi sanniniani. La Coppa Carnevale è andata all’Inter, già battuta dal Varese in campionato, ma in casa biancorossa arriva lo stesso un "primo premio": quello assegnato alla zanzara De Luca, il capocannoniere del torneo. Sette punture a tanta gente più titolata, e il dito davanti al naso a zittire l’intera curva Fiesole: stoccata da campione.

Rok Stipcevic 7 – Lo diciamo sottovoce e incrociamo anche le dita dei piedi, però il croato pescato a Zagabria dalla Cimberio può davvero essere un giocatore su cui costruire il futuro biancorosso. In difesa è vivace e sufficientemente aggressivo; con la palla in mano sa sempre cosa fare, non spreca un pallone e continua a zigzagare le pupille in cerca del compagno libero. E se proprio è il caso tira per segnare, pur con una brutta meccanica tutta sua che fa storcere il naso ai puristi. Ma nella "pallamano venuta male" vista contro Cremona, è inutile fare troppo gli schizzinosi.

Mi Na Kim 6,5 – La gigantografia che campeggia in sala hospitality al PalaYamamay la ritrae mentre fa l’occhiolino all’obiettivo, ed è la migliore immagine possibile del suo modo di intendere la pallavolo. Ogni volta che scende in campo Mi Na sa di essere lì per tamponare un’emergenza, per uno scherzo del destino o per rimediare a errori altrui: ma tutto questo, lungi dal causare crisi di panico o scatti di nervi, la fa soltanto sorridere. Le compagne della Yamamay, e anche diverse avversarie, avrebbero molto da imparare dalla sua scanzonata saggezza: chissà, sarà un pizzico di sangue orientale…

Gigi Farioli 5 – La lettera indirizzata a Massimo Pattoni in cui si chiede all’amministratore della Pro Patria di «avere uno scatto di dignità e di lasciare libero il campo» sarebbe condivisibile se l’invito arrivasse da chiunque altro. Sentire queste parole dal sindaco di Busto che, in un modo o nell’altro, ha avallato gli arrivi in serie di Zoppo, Tesoro e dello stesso Pattoni, dà invece un certo senso di fastidio, perché nel "palazzo" certe cose si dovrebbero vedere con un certo anticipo. Non esageriamo con i voti bassi, perché siamo convinti che per Farioli sia una sofferenza reale vedere la Pro in queste condizioni, però un’uscita simile dà più l’impressione di – chiamiamolo – sganciamento elettorale.

Dan Peterson 4 – I tifosi milanesi rinfacceranno subito la classifica ancora dolorante della Cimberio, ma chi se ne frega. La scelta dell’Armani Jeans si sta rivelando – secondo logica – un boomerang nei denti che, tra l’altro, farà sbellicare dalle risate lo sbertucciato coach Bucchi. Con lui l’Olimpia giocava male, ma in fin dei conti in Italia aveva il 77% di vittorie (10 su 13); il "nano ghiacciato" – sostenuto dalla stampa di regime – viaggia al 60% (6 su 10) se contiamo il ko nell’unica gara di Coppa. Il tutto con una squadra rinforzata dagli acquisti di Eze e Greer. Come diceva quello spot del té? «Ehi, sveglia bambolotti!».

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Pubblicato il 07 Marzo 2011
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