I pacchi della Lega
Umberto Bossi spiega che, ottenuto il federalismo, non può dire di no a Berlusconi. E così a Busto la Lega torna a trattare con il Pdl
"Non si può tirare il pacco a Berlusconi". Ecco il verbo del capo sulle elezioni di maggio. Il premier sarebbe intervenuto sulle questioni varesine, e la Lega non può dire di no. Senza tanti giri di parole è lo stesso Bossi a spiegarlo. Insomma, in altre parole, fine dell’azzardo leghista, e tutto torna alla normalità. Che detto in altro modo significa, una città a me e una a te: Varese al carroccio con Fontana e Busto Arsizio al Pdl con Farioli.
Un epilogo quasi naturale, ma che è la morte delle autonomie. Il nostro lettore, Gino si chiede: "Ma è possibile che i fatti di Busto debbano essere decisi a Gemonio ed Arcore? Il federalismo non si predica, lo si deve mettere in pratica!"
E come dargli torto? Viene da pensare che a Varese e provincia, ormai da anni, non si decida più un bel fico secco di niente. Tutto ruota intorno ai desideri o alle strategie romane. Se non è così qualcuno dovrà spiegarlo ai cittadini visto che appena due settimane fa, Paolo Tovaglieri
venne presentato come candidato per la corsa solitaria della Lega. Sui primi materiali elettorali parole che non lascerebbero dubbi: “La volontà che ci spinge a volere una Busto migliore protagonista non solo a parole ma anche nei fatti, ci ha convinti a scegliere in maniera CONSAPEVOLE che la strada migliore sia quella di non confermare l’alleanza”; e ancora, “siamo convinti che un’amministrazione di coalizione NON potrebbe rendere ai cittadini le giuste risposte e i servizi che meritano”.
Ora sarebbe da capire se quelle parole erano solo un azzardo o, se invece, rispondevano a una logica politica e amministrativa. Conta poco la possibile figuraccia della Lega con i tanti militanti che già si erano attivati. Conta invece capire quali autonomie abbia chi decide il futuro del territorio. Gli elettori potranno e dovranno scegliere anche in base a questo.
Il 17 marzo, Gigi Farioli, ha mandato un sms a tanti cittadini e diceva: "Anche senza la Lega io continuo ad esserci, se possibile con ancor più forza e determinazione, anche perché il norto popolo e il presidente non meritano umiliazioni. Viva Busto, viva Varese, viva il Popolo delle libertà. In alto i cuori e le bandiere. Viva l’Italia".
Anche queste parole sono senza equivoci.
Ci saranno altre puntate, ma la domanda spontanea resta: davvero la politica si può ridurre a una questione di pacchi?
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