In Libia è guerra
La Francia è capofila di una forza internazionale per abbattere il regime di Gheddafi, sostenendo i ribelli. Il dittatore libico sta usando diversi civili come scudi umani. Gli USA sostengono la Francia e si muovono diplomaticamente. L'Italia mette a disposizione basi militari, mezzi aerei e navali
Alle 17:45 i jet francesi hanno dato il via a un raid nei dintorni di Bengasi, a sostegno dei ribelli libici contro il regime di Gheddafi. È iniziata così l’offensiva del gruppo dei “volenterosi”, un’alleanza di forze internazionali nata per sostenere la ribellione al regime libico. Nella serata anche gli americani e gli inglesi si sono mossi. Gli americani hanno attaccato con missili Cruise, contro la batteria della contraerea libica schierata a Tripoli. Gi inglesi stanno attaccando per via aerea, accanto ai francesi.
La fine delle trattative diplomatiche, e l’inizio degli attacchi, erano stati annunciati sabato pomeriggio da Sarkozy, a seguito di un summit internazionale. La Francia è capofila dei volenterosi, gruppo di cui fanno parte anche Regno Unito, Belgio, Italia, USA e altre numerose nazioni.
“Metteremo in atto le richieste dell’ONU”, ha chiarito Sarkozy, “Siamo d’accordo nell’usare tutti i mezzi possibili, anche quelli militari. Il futuro di questi arabi appartiene a loro, ci saranno sfide con cui dovremo confrontarci, ma queste persone vogliono il nostro sostegno e noi dobbiamo darlo. Oggi interverremo in Libia, per affrontare la follia omicida di un regime che uccide la propria gente. La nostra determinazione è totale".
Nel frattempo gli USA osservano e offrono supporto aereo e almeno tre sottomarini sono pronti all’azione, nel Mediterraneo: “La gente della Libia chiede aiuto”, ha dichiarato Hillary Clinton, “Abbiamo tutte le ragioni di temere che, lasciato a sé stesso, Gheddafi farà cose atroci. Per questo noi oggi sosterremo la coalizione internazionale, nella quale i francesi sono già attivi. Noi offriremo loro le nostre capacità tecniche necessarie alla loro azione militare. Gli Stati Uniti non useranno forze di terra. Lavoreremo molto bene con Francia, Grecia, Italia, Norvegia, Belgio e tutti gli altri paesi coinvolti in questa alleanza. Vogliamo facilitare un processo democratico, perché si realizzino gli interessi della popolazione, in un contesto di collaborazione e alleanza positivo”.
Mentre i jet francesi e inglesi provano a colpire i primi obiettivi militari, Gheddafi si sta facendo scudo con i giornalisti e con i civili. Dall’inizio degli attacchi la tv di stato sta trasmettendo immagini di festeggiamenti, con donne e bambini, pro Gheddafi, nell’aeroporto di Sirte. L’aeroporto è un obiettivo militare delle forze occidentali, perché custodisce diversi armamenti di Gheddafi. Sempre la tv di stato accusa inglesi e francesi di colpire obiettivi civili.
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