Laureati nell’anno della crisi: solo sei su dieci trovano lavoro

Il 60 per cento dei varesini che ha concluso l'università nel 2008 ha trovato un impiego entro l'anno. La maggior parte nei servizi sociali e nella sanità

indagine sui laureati in tempo di crisiSi sono laureati in uno dei periodi più difficili degli ultimi anni: con l’economia in crisi e il mercato del lavoro in piena incertezza. In provincia di Varese nel 2008 oltre 3.700 giovani (3.732 per la precisione) hanno concluso gli studi universitari. Ma di loro solo il 60 per cento ha trovato un lavoro nei dodici mesi successivi alla laurea. Gli sbocchi principali sono stati nei settori del terziario sociale, manifatturieri e del commercio/turismo. È quanto emerge da un recente rapporto pubblicato da Formaper, un’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano e reso noto oggi dalla Camera di Commercio di Varese, che si concentra proprio sugli sbocchi occupazionali dei giovani lombardi che si sono laureati “in tempo di crisi”

I settori che hanno “assunto” di più – Per quanto riguarda la provincia di Varese lo sbocco principale per i giovani laureati è stato il comparto dei servizi sociali e personali che ha assorbito il 41% dei laureati 2008, di cui un 30% negli ambiti di sanità e istruzione. Il settore manifatturiero, una delle basi dell’economia territoriale, è riuscito a collocare il 18,5% dei laureati 2008 con elevate immissioni nei settori della metalmeccanica/elettronica e anche della chimica e materie plastiche, in controtendenza rispetto al dato lombardo. Come conseguenza della crisi, tuttavia anche in questo settore i laureati varesini occupati sono risultati in flessione. Infine, nel comparto del commercio e del turismo, hanno trovato un’occupazione il 13,4% dei laureati 2008.

Aumentano i precari e tirocini – È confermata dall’indagine, come prevedibile, la flessibilizzazione dei rapporti lavorativi: le tipologie contrattuali maggiormente adottate dalle imprese del territorio per l’inserimento dei neolaureati sono i contratti a tempo determinato (50% dei giovani laureati) con un incremento delle collaborazioni e dei tirocini.

I percorsi di laurea più gettonati – Rispetto alla media lombarda, le scelte si orientano verso il gruppo ingegneristico, seguito dagli indirizzi dell’insegnamento e della formazione, dell’ambito linguistico, dell’area politico-sociale, dell’ambito letterario e filosofico e del sanitario.
Il confronto con gli indirizzi più richiesti dal mercato del lavoro provinciale e regionale offre spunti di riflessione. Più ricercate a Varese, nell’ordine, le diverse lauree ingegneristiche (in particolare ingegneria industriale), gli indirizzi dell’istruzione, richiesti però esclusivamente per far fronte ai massicci pensionamenti di quest’ultimo periodo e gli indirizzi relativi alle professioni mediche e paramediche.  A livello regionale, le migliori performance occupazionali per indirizzo universitario sono ottenute dalle lauree per il campo dell’istruzione, per le professioni infermieristiche, dell’area matematico-ingegneristica (nell’ordine, ingegneria dell’automazione e meccanica, gestionale e elettronica). Ricordiamo, però, che nel 2008 comincia a farsi notare l’Onda, il movimento che coinvolge la scuola che contesta la Riforma Gelmini e i pesanti tagli previsti al settore pubblico. Per le professioni mediche e infermieristiche bisogna ricordare che sono percorsi a numero chiuso, la cui valutazione occupazionale viene effettuata dal Ministero assegna i posti disponibili.
In difficoltà gli indirizzi di studio per la libera professione (veterinaria, giurisprudenza, architettura) per la saturazione determinata dal numero troppo elevato di questi laureati.

Cresce il numero degli iscritti alle università – Riguardo alla popolazione universitaria in Lombardia, è in evidenza la stabilità del numero complessivo degli iscritti nell’anno accademico 2008-2009, sia nelle università statali che nelle private. In crescita invece il numero dei nuovi iscritti al primo anno delle lauree triennali o delle lauree a ciclo unico. Rilevante l’approfondimento sul percorso di studi di provenienza dei laureati lombardi: la maggioranza dei laureati triennali proviene da un liceo, ma la quota dei laureati con una formazione secondaria tecnica (22,5%) o professionale (6,7%) raggiunge il 30%.

I risultati del rapporto sono stati presentati in questi giorni agli studenti dell’ultimo anno del Liceo classico e linguistico Crespi di Busto Arsizio e del Liceo classico Cairoli di Varese. L’intero rapporto Specula Lombardia è consultabile sul sito sviluppato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio varesina www.osserva-varese.it alla sezione “Studi e Ricerche”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Marzo 2011
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