“Le donne? tutte troie” Oliviero Toscani infiamma la rete
Il fotografo, che ha realizzato molte delel pubblicità choc, si esprime così sulle donne in pubblicità. E su internet raccoglie di tutto, dal consenso agli insulti
Tutto è nato da una intervista al Secolo XIX, il quotidiano di Genova, pubblicata il 26 febbraio scorso, che lo interrogava sulla nuova pubblicità "hard" che sta invadendo i muri delle grandi città italiane, che mette in mostra sfrontatamente il "lato B" di una modella. Dopodichè, è stato ripreso da Dagospia e dai principali qoutidiani italiani, espandendo ciò che l’intervista genovese non aveva osato fare.
E così quel “mi fanno schifo, tutte troie” pronunciato da Oliviero Toscani contro le donne nel corso di quel colloquio ha raggiunto in pieno il suo scopo: far parlare ancora di sè il fotografo, sulla cresta dell’onda da anni per le sue campagne pubblicitarie choc, da quella con il moribondo di Aids per Benetton alla foto della anoressica grave per Nolita.
Ma, oltre al centrato obiettivo della visibilità personale, l’intervista affronta – anche se con termini intollerabili per qualunque decenza pubblica – il tema della “corresponsabilità delel donne” nell’uso strumentale del loro corpo, in pubblicità e altrove. Scatenando le reazioni più estreme in rete: dalla giustificazione all’insulto, dall’argomentazione sociologica alla pernacchia. E voi, come vi sentite di fronte a una frase del genere?
Il testo dell’intervista di P.Al. per "ilSecoloXIX.it"
Genio dell’immagine e della provocazione, Oliviero Toscani entra da par suo nella querelle sulle donne nude in pubblicità, scatenata a Milano (ma anche a Genova) da un gigantesco cartellone pubblicitario di Silvan Heach, dove, in una foto scattata da Terry Richardson, una modella mostra il sedere senza pudore: «Le prime a fare schifo sono le donne. Tutte».
Le donne fanno schifo?
«Fanno schifo. Preferiscono puntare sulla bellezza, anziché sull’intelligenza. Povere donne ».
Tutto qui?
«Le intelligenti non lo sono abbastanza. O non hanno abbastanza forza per opporsi. Per cambiare. Prenda un giornale femminile».
Non va?
«Incostituzionale sin dal genere. Diretto da donne, ovvio. Che ha in prima come "strillo"? Chirurgia estetica, sesso, orgasmo, diete. Siete bestie da sesso, ecco cosa siete».
Bambini vanno a scuola col cartellone sullo sfondo
Vabbé, la provocazione. Però…
«Mi fate schifo. Tutte tr…».
I pubblicitari, invece?
«Donne così io non le fotografo. Io documento le condizioni umane come l’anoressia. Volevo preparare degli scatti sulla chirurgia plastica. Nessuna ha voluto».
Insomma, colpa delle donne?
«Certo. Anche per la storia. Siamo un Paese dominato dagli uomini, ma le donne ci sguazzano. Siamo un Paese sottosviluppato. Ha mai visto una madre che non sia fiera del figlio "sciupafemmine"? Chi li alleva, così? È un pianto… E poi avete il coraggio di lamentarvi»?
Come se ne esce?
«Per fortuna non ho mai avuto mogli italiane. Culi bassi, gambe corte e ascelle pelose. Mi state sulle palle. D’altronde, con un premier così, che cosa si aspetta? Il grande problema è la mancanza di una destra intelligente. Prendiamo esempio dalla Libia, piuttosto».
In che senso?
«Loro si sono ribellati.Una rivoluzione si dovrebbe fare anche qui».
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