Mediazione, la proposta di legge non piace agli avvocati
Alta desione allo sciopero contro il disegno di legge sulla conciliazione, strumento che dovrebbe snellire le pratiche civili ma che rischia di penalizzare i cittadini. L'ordine: «Costa troppo e non garantisce la difesa»
Gli avvocati si sollevano contro la legge sulle mediazioni attualmente al vaglio del parlamento italiano. Lo hanno ribadito ieri, lunedì, i legali del foro bustocco con a capo il presidente dell’ordine degli avvocati di Busto Arsizio che ha confermato la linea di adesione allo sciopero nazionale ancora in corspo e che sta paralizzando l’attività del tribunale con adesioni che toccano il 100% n ambito civile e il 90 in ambito penale. “L’esercizio così come è oggi definito non garantisce una difesa adeguata – ha detto il presidente – In caso di presenza di poteri forti sono questi ultimi a dettare delle condizioni” è uno dei problemi che questo disegno di legge creerà. Un vulnus del diritto di difesa che potrebbe moltiplicarsi se si considera che i procedimenti di questo tipo potrebbero essere dai 750 ai mille all’anno.
Secondo gli avvocati il diritto di difesa verrebbe leso ogni qualvolta un cittadino si sottraesse alla pratica poiché il conciliatore potrebbe trarre da questo rifiuto un argomento a carico del convenuto in questione. Gli avvocati puntano il dito anche contro il costo eccessivo di questo strumento: «Tocchiamo i 9mila euro – dicono gli avvocati – che raddoppierebbero nel momento in cui il convenuto insoddisfatto deciderebbe di affrontare una vera e propria causa, davanti a un giudice terzo». La richiesta del presidente agli avvocati è quella di dimostrarsi uniti di fronte a questo disegno di legge per proporre modifiche e fermare una proposta che, così com’è, non potrebbe garantire la difesa in ambito di conciliazione.
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