Una festa di popolo per l’Italia unita
Centinaia le persone presenti in piazza per la celebrazione ufficiale, l'unico evento previsto in città. Nel ricordo dei Caduti e dell'Italia democratica costruita con fatica
I fumogeni colorati e le note dell’Inno di Mameli e della Canzone del Piave. È stata una festa di popolo, un po’ d’altri tempi, la celebrazione gallaratese dell’Unità d’Italia. Centinaia le persone si sono presentate nelle strade della città, per rendere omaggio al monumento di Giuseppe Garibaldi, ai patrioti del Risorgimento, ai Caduti nelle guerre e nella Resistenza: presenti vertici delle Forze Armate, così come tanti ex militari di leva, ricordo dell’esercito di popolo scomparso nel 2004 (su tutti: i Bersaglieri con biciclette e fumogeni). E poi moltissimi hanno seguito anche la commemorazione e i discorsi ufficiali nella sala consiliare addobbata a festa.
Il presidente Donato Lozito ha ricordato i sacrifici del popolo italiano, il sentimento nazionale «che trova la sua espressione più alta nella Costituzione italiana del 1948» nata dall’unione delle culture politiche cattolica, liberale e marxista, la sfida vinta contro la dittatura, contro le calamità naturali, contro il terrorismo politico, delle bombe fasciste e delle formazioni armate estremiste di destra e di sinistra. Lozito ha ricordato anche come «l’avvio della riforma federalista che non deve farci dimenticare che l’identità e la storia devono convivere con la promozione delle autonomie». Il vicesindaco Massimo Bossi ha chiamato a ricordare «con gratitudine quanti diedero la vita per l’Unità», compresi i gallaratesi Giovannino Croci e Primo Bulgheroni, caduti nel Risorgimento che anticiparono il sacrificio di decine di concittadini morti nel secolo successivo sull’Isonzo, sul Piave, in Africa e in Russia.
A destare qualche polemica, l’assenza di alcuni consiglieri comunali, a partire – quasi superfluo segnalarlo – dai tre rappresentanti della Lega Nord . La cosa è stata segnalata anche da un solitario contestatore "armato" di grande tricolore, che prima del discorso del vicesindaco ha chiesto ad alta voce, dal pubblico, come mai fossero assenti alcuni dei "dipendenti" politici.
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