Votazione senza numero legale, l’ex senatore Maffioli insorge

Il voto di un'osservazione sul Pgt ha visto la partecipazione di soli 6 consiglieri comunali su 13. Le minoranze lamentano la grave violazione e minacciano di ricorrere alle vie legali

«Votare un’osservazione senza il numero legale in consiglio comunale è un errore inaudito». Graziano Maffioli, consigliere comunale nel piccolo paese, è furente e non lo nasconde. La scintilla che ha fatto esplodere l’ex senatore dell’Udc, già sindaco del Comune di Casale Litta e in procinto di ricandidarsi per le prossime elezioni amministrative, è stata la votazione su un’osservazione al Pgt: fuori i consiglieri comunali di opposizione (i tre del gruppo “Per ricominciare insieme” e i due del gruppo “L’alleanza” sono usciti dall’aula, mentre Santolo Iorio di “Rinnovamento” era assente), anche un consigliere comunale di maggioranza (Marco Fendoni), si è allontanato dall’aula perché si discuteva un punto che riguardava gli interessi di un suo parente. Al momento del voto l’assemblea era composta solo da 6 consiglieri comunali su 13, quindi il numero legale non c’era e nessuno (né i membri della maggioranza, né quelli della giunta, né tanto meno il segretario comunale) si è accorto o ha voluto accorgersi.
 
Sia Maffioli che i membri de “L’alleanza” Stefania Costantini e Luigi Macchi non ci stanno,  vogliono vederci chiaro e andranno fino in fondo, vie legali comprese. «In trent’anni di politica a vari livelli non mi era mai capitato nulla di simile – spiega l’ex senatore dell’Udc -. Votare un’osservazione al Pgt senza numero legale è una cosa di una gravità assoluta: la legge regionale impone rigore e trasparenza e ci troviamo con mancanze assurde. Intraprenderemo tutte le vie giuridiche per poter far valutare dai giudici eventuali irregolarità nei tempi e modi necessari: tra un mese i cittadini dovranno dare il giudizio su quanto fatto da questa amministrazione. Loro hanno voluto fare le cose in fretta per chiudere la partita prima della fine del mandato, ma le irregolarità sono moltissime e gravi». Maffioli snocciola un elenco di mancanze, carenze e tempi non rispettati che fa rabbrividire: «Sono solo alcuni esempi e solo riferiti al percorso del Pgt, ma sono significativi – spiega Maffioli -: la valutazione ambientale strategica avrebbe dovuto essere esposta per 60 giorni e invece lo è stata solo per 19; le parti sociali avrebbero dovuto essere convocate 30 giorni prima e invece lo sono state solo 3 giorni prima, rendendo impossibile ogni presentazione di osservazioni credibili. Non si possono accettare violazioni simili, i tempi di legge devono essere rispettati».
 
Per Graziano Maffioli i problemi del Pgt di Casale Litta sono molteplici: «Le irregolarità sono enormi, per non citare i malcontenti che il piano adottato creerà nella popolazione – spiega -. Ci sono diritti acquisiti che vengono tolti, terreni ad uso edificabile che vengono trasformati in agricoli in pieno centro storico, altri immobili e terreni su cui i cittadini hanno pagato l’Ici per vent’anni resi inutilizzabili. Per il resto c’è un atteggiamento irrispettoso nei confronti delle minoranze. Dovevano essere l’esempio della trasparenza, non mi pare proprio siano stati così. Il problema è che i sindaci di oggi sono poco umili, non vogliono conoscere, approfondire. Questa volta torno in campo e lo faccio con decisione e serietà per rimettere le cose a posto».

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Pubblicato il 25 Marzo 2011
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