“25 aprile, una memoria scomoda”
Marco Zocchi, della Federazione della Sinistra, interviene nel dibattito sull'intervento ufficiale del 25 aprile, bollato come "fascista" da un rappresentante del PdL
Riceviamo e pubblichiamo
In riferimento alle dichiarazioni del già capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio Comunale, Alessandro Petrone, che in occasione della Commemorazione del 25 aprile definisce Gaia Angelo – oratrice ufficiale designata dall’ANPI di Gallarate – una "fascista di Sinistra Ecologia e Libertà", La Federazione della Sinistra di Gallarate esprime la sua solidarietà alla giovane Angelo ed alla sezione gallaratese dell’Associazione Partigiani.
Ci si domanda, ed in accordo con quanti erano presenti ed hanno assistito al discorso e con quanti hanno avuto l’opportunità di leggere lo stesso pubblicato sul sito dell’ANPI di Gallarate, cosa vi sia stato di oppressivo, violento, antidemocratico ed antilibertario nelle parole pronunciate da Gaia Angelo, tale da meritarle l’appellativo di ‘fascista’. La relatrice altro non ha fatto che portare avanti i temi ed i valori cari e propri dell’ANPI, legati al ricordo vivo della Lotta di Liberazione, alla Resistenza ed alla Costituzione che sono il fondamento dell’Italia democratica che oggi conosciamo, e che permettono anche ad esponenti politici come Alessandro Petrone di esprimere pubblicamente considerazioni come questa.
La Federazione della Sinistra non intende indugiare in polemiche futili ed inutili, basate sul nulla, ma una presa di posizione ci è parsa necessaria.
Prima ancora di definire qualcuno ‘fascista’ sarebbe forse necessario sapere di che cosa si sta parlando. Ma il partito di Petrone, il PdL, non è nuovo ad esperimenti mediatici di questo genere. È ancora ai disonori delle cronache la vicenda legata al candidato al Consiglio Comunale di Milano, Roberto Lassini, ed ai manifesti che quest’ultimo -dice- di aver fatto affiggere e che recitavano: "Via le BR dalle Procure". Sconfessato dalla stessa Moratti e invece caldeggiato e sostenuto dal Presidente del Consiglio Berlusconi (che, nella sua funzione pubblica, dovrebbe rappresentare anche gli uomini e le donne che lavorano ogni giorno nelle Procure), Lassini rappresenta, così come su scala assai ridotta Petrone, quel meccanismo di marketing elettorale (già teorizzato da Göring, che non era fascista, ma nazista) in base al quale più si alza il tiro e il tono della polemica, anche se su basi del tutto infondate e velleitarie, più c’è una possibilità statistica di cogliere qualche consenso, lavorando profondamente nella pancia molle dell’opinione pubblica. Naturalmente, così come Petrone palesemente non conosce cosa è stato il fascismo (e magari qualche giorno di volontariato presso l’ANPI di Gallarate come buona pratica non gli farebbe male), nello stesso modo Lassini ignora del tutto i nomi di quei magistrati e di quei giudici uccisi dalle Brigate Rosse proprio dentro le Procure.
Questa inutile ed ennesima polemica riesce ad ottenere un solo risultato: scoraggiare ancora di più i cittadini nel loro desiderio di ricerca di una politica onesta, corretta, vicina ai bisogni e non ai privilegi e – ce lo si conceda – di tutt’altro livello.
Infine, L’ANPI non è un partito politico o un comitato elettorale che appoggia questo o quel partito; non lo è mai stata e mai lo deve diventare. L’ANPI è aperta a tutti, incluso Alessandro Petrone, quelli che si riconoscono nell’antifascismo, nella difesa della carta costituzionale e dei valori che hanno portato alla nascita della nostra Repubblica. Nessun partito, per occasione e convenienza, deve permettersi di mettere le mani sull’ANPI, proprio perché essa rappresenta una parte importante della nostra memoria e quindi di ciò che siamo e che vogliamo essere.
Una memoria che, evidentemente, fa tanta paura.
Marco Zocchi
portavoce Federazione della Sinistra – Gallarate
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