Al Baff Marcello Sorgi e le sue storie del Novecento

Prima nazionale allo Spazio Festival per “Il grande dandy”, da oggi nelle librerie di tutta Italia: la storia avventurosa della breve vita di Raimondo Lanza di Trabia

Alle anteprime nazionali il Busto Arsizio Film Festival è abituato, solo che solitamente si tratta di cinema. In questo caso, invece, è stato un libro a essere “svelato” per la prima volta alla rassegna bustocca, all’interno dello spazio “Baff in libreria” allestito in collaborazione con la libreria Boragno: si tratta di “Il grande dandy”, uscito ufficialmente martedì 6 aprile nei negozi d’Italia e presentato lo stesso giorno in piazza San Giovanni. L’autore, Marcello Sorgi, è uno dei volti più noti del giornalismo italiano: già direttore del Tg1 e de “La Stampa”, oggi si dedica prevalentemente alla scrittura, tanto che in tre anni ha dato alle stampe altrettanti libri, tutti per i tipi di Rizzoli.

Il legame tra le sue opere, tutte ambientate a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, e la manifestazione bustocca lo ha esplicitato lo stesso autore: “Credo che il filo rosso che unisce questi tre libri sia proprio il cinema. Le amanti del Vulcano parla del triangolo amoroso tra Roberto Rossellini, Ingrid Bergman e Anna Magnani; Edda Ciano e il comunista, storia del contrastato amore della figlia di Mussolini, si è trasformato in una fiction tv vista da milioni di spettatori; infine Il grande dandy non è un film e forse non lo diventerà mai, ma rappresenta uno di quei rari casi in cui ci si imbatte in un personaggio che sembra uscito dal cinema, costruito con la fantasia”.

Il vulcanico Raimondo Lanza di Trabia, discendente illegittimo di una delle più nobili casate europee, ha infatti vissuto un’esistenza tanto breve quanto densa di avvenimenti, intrecciando il suo destino con quello dei protagonisti della storia europea: volontario nella guerra di Spagna, fidanzato di Susanna Agnelli (e tra i personaggi principali del bestseller “Vestivamo alla marinara”), presidente del Palermo Calcio e inventore del calciomercato all’Hotel Gallia di Milano, grande seduttore e amante, fu sempre lui a raggiungere il Re in fuga verso Pescara l’8 settembre 1943 in cerca di istruzioni e a ricevere la storica risposta “Arrangiatevi”. Persino la sua morte fu spettacolare: si suicidò a soli 39 anni gettandosi da una finestra dell’hotel Eden in via Veneto, a Roma, e sembra che questo evento abbia ispirato la canzone di Domenico Modugno “Vecchio frack”.

Ma per quale motivo una storia così ricca di avvenimenti è rimasta fino a oggi quasi sconosciuta al grande pubblico? Marcello Sorgi non ha dubbi: “Il problema è che Lanza di Trabia è stato una specie di anti-Gattopardo: il romanzo di Tomasi di Lampedusa era solo in apparenza una critica della nobiltà siciliana, ma in realtà costituiva un compiaciuto omaggio, mentre lui si divertiva davvero a distruggere e prendere in giro l’aristocrazia locale. Per questo è normale che in Sicilia la sua figura non sia gradita: le storie che turbano l’apparenza placida dell’isola sono temute e nascoste”. Chiarissimo invece il motivo per cui Sorgi si è avvicinato a questa vicenda: “L’ho conosciuto attraverso l’avvocato Agnelli – spiega l’autore – che di lui diceva: “Siciliani ed ebrei, quando sono buoni, sono meglio degli altri”. L’idea di una vita così straordinaria, e al tempo stesso così breve, mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. È uno di quei personaggi rispetto a cui viene da chiedersi: cos’avrebbe potuto fare se fosse vissuto di più?”.

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Pubblicato il 06 Aprile 2011
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