Buffoni si prepara: “altro che accordi, la nostra è una sfida”
Negli ultimi giorni c'è chi ha parlato di accordi con altre forze. Ma il candidato sindaco di Unione Italiana smentisce, riunisce i suoi candidati e attacca maggioranza e opposizione
«Io vado avanti, guai a chi dice il contrario». Lo dice con modi più educati, ma il senso è questo: Andrea Buffoni non ha intenzione di fare accordi con nessuno al primo turno. «Il fatto che non desista dalla mia candidatura potrebbe essere uno scoop» ironizza, dopo il coupe de teatre che ha portato, tra martedì e mercoledì, alla inedita alleanza Lega-finiani. Nel mezzo dei rivolgimenti di questi giorni, le voci ipotizzavano infatti anche una disponibilità di Buffoni a sostenere altre candidature, a volte l’una a volte l’altra. Lui smentisce sdegnoso: «L’unico rapporto con gli altri candidati può essere solo il confronto su singoli temi. Non si può fare accordi preventivi» dice. Al primo turno si va da soli, forti di una lista di «persone che hanno accettato una sfida al limite dell’utopico», i 24 candidati di Unione Italiana presentati ieri nello spazio di via Turati (nello Speciale elettorale tutti i nomi delle elezioni a Gallarate). Artigiani, architetti, avvocati, impiegati e imprenditori. Tra i nomi già conosciuti della politica gallaratese c’è anche quello di Massimo Gnocchi, il pasticcere già dell’Udc.
Hanno raccolto per tempo le firme e si interrogano sulle capacità delle altre forze a trovare firme in pochi giorni o persone sufficienti a sottoscrivere sette-otto liste per un unico candidato.
Unione Italiana e Andrea Buffoni puntano sulla discontinuità con chi ha governato in questi anni. «Qualcuno ha ipotizzato persino che vada con il PdL? Se dico nel programma che contesto la gestione della città di questi anni, significa che non potrò mai fare accordi con il PdL». Ma anche verso gli altri partiti le barriere sono – almeno ora – invalicabili, visto che Buffoni associa un po’ tutti nelle responsabilità di questi anni, maggioranza e opposizione: «la verginità l’acquisisce solo chi è stato fuori dal sistema». E cita l’esempio di Laura Floris Martegani, passata dai banchi dell’opposizione alle file del centrodestra (nella lista "Bossi sindaco"). «Era la persona che gestiva l’urbanistica per l’opposizione in questi anni» attacca Buffoni.
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