Il Padova sogna i playoff guidata da un giovane “Faraone”

Gli avversari del Varese per la 38^ giornata di campionato sono i biancoscudati. Col nuovo allenatore Dal Canto stanno veleggiando verso l'alto della classifica, grazie soprattutto alle magie di El Shaarawi

Fame di playoff, tanta classe e mezzo campionato buttato alle ortiche. Il Padova del presidente Marcello Cestaro ai nastri di partenza di questa serie B era una della formazioni accreditate per la promozione. Poi un po’ gli infortuni, un po’ un periodo nero che ha portato all’esonero dell’allenatore Calori, sostituito a fine marzo da Alessandro Dal Canto, fin lì alla guida della Primavera, i veneti si sono ritrovati a metà classifica. Proprio l’arrivo dell’ex difensore bianco scudato (nello staff tecnico ci sono tanti ex, da De Franceschi a Turci fino a Crovari e allo stesso Dal Canto) ha cambiato le cose: i patavini stanno rincorrendo le prime e sono a soli tre punti dal sogno playoff. Il patron vuole la serie A e sta già pianificando il futuro, il mister è più tiepido, ma in fondo in fondo il Padova ci crede e darà tutto nelle ultime 5 giornate di campionato. In classifica i punti sono 49, frutto di 11 vittorie, 16 pareggi e 10 sconfitte; fuori casa i veneti fanno fatica, tant’è che la vittoria è stata una sola (la 32^ giornata a Pescara, 0-2 il finale), 9 i pareggi e 8 le sconfitte. All’andata il Varese vinse per 3-2 con un gol allo scadere di Carrozza, espugnando per la prima volta in stagione lo stadio Euganeo. Ora il Padova spera di restituire il favore: tifosi, giocatori e allenatore varesini facciano gli scongiuri del caso.
 
Rispetto alla squadra affrontata all’andata il Padova è cambiato parecchio, vuoi per il calciomercato di gennaio (architettato dal maestro Rino Foschi), vuoi per il cambio di allenatore. Tra i pali Dal Canto preferisce l’esperto Cano ad Agliardi, all’andata non esente da colpe sul gol di Carrozza nel finale. L’altro grande cambiamento è in attacco, ma qui è stato il fato a giocare un brutto scherzo ai veneti: Succi infatti si è rotto ed è stato costretto a saltare la seconda metà di campionato. Finchè era in campo la punta bolognese era il capocannoniere indiscusso del torneo (15 gol, è ancora tra i primi dieci goleador del campionato). I suoi sostituti sono arrivati dal mercato: De Paula dal Chievo e Ardemagni dall’Atalanta, gente di valore, che segna e ha sempre segnato. Il brasiliano si è integrato alla grande negli schemi di Dal Canto e ha cominciato a segnare a raffica, mentre il biondo centravanti di scuola Milan sta facendo fatica a replicare le prodezze messe in mostra a Cittadella lo scorso anno. Dietro di loro c’è il vero gioiello della squadra, l’italo-egiziano El Shaarawi, classe 1992, cresciuto nel Genoa e di proprietà della squadra di Preziosi: il “Faraone”, come è stato soprannominato dai compagni e dai tifosi veneti, si è ripreso da una serie di acciacchi fisici e sta guidando la squadra verso l’alto a suon di assist e gol. Le alternative in avanti sono risicate, visto anche l’infortunio muscolare che tiene lontano dai campi l’altro bomber Vantaggiato: c’è lo sgusciante Di Nardo, il talentuoso ma fragilissimo Di Gennaro e il giovanissimo francese Dramè, 18 anni, scoperto da Dal Canto nella Primavera e lanciato in prima squadra con ottimi risultati. A centrocampo il trio titolare dovrebbe essere formato dallo svizzero Hochstrasser, dal metronomo Italiano e dal corridore Bovo, con Cuffa, Gallozzi e Rabito come possibili alternative in corsa o dall’inizio (Jidayi si è rotto il ginocchio). In difesa, con il finlandese Portin perennemente in infermeria, il quartetto titolare dovrebbe essere composto da Crespo e Renzetti sulle fasce e Cesar e Legati al centro, con Trevisan e Vicente possibili ricambi.
 
Dal Canto insiste su un modulo molto aggressivo, un 4-3-3 o 4-3-1-2, a seconda della posizione che assume nel corso del match El Shaarawi, capace di giocare sia da rifinitore puro che da esterno alto. De Paula e Ardemagni fungono da punto di riferimento in attacco, con il brasiliano che si muove molto in profondità e l’ex atalantino a cui piace partire da lontano per trovare spazi: entrambi sono abili nel gioco aereo. Il centrocampo è guidato da Italiano, 34 anni, esperienza da vendere, geometrie, muscoli e gran tiro da fuori: da lui partono le azioni della squadra veneta. Bovo e Hochstrasser (o Cuffa) sono chiamati a fare gli straordinari in fase di copertura e di spinta. I terzini spingono parecchio: soprattutto Crespo è portato ad offendere più che a difendere. Occhio anche alle incursioni su calcio da fermo dei centrali difensivi Cesar e Legati, molto bravi a trovare il tempo dell’inserimento nell’area avversaria. Il Varese non perde da tempo infinito tra le mura del Franco Ossola: il Padova sabato 30 aprile proverà a scardinare il fortino biancorosso. Il match è fondamentale per l’accesso ai playoff, sbagliare sarebbe letale per entrambe le formazioni.

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Pubblicato il 28 Aprile 2011
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