Il Padova sogna i playoff guidata da un giovane “Faraone”
Gli avversari del Varese per la 38^ giornata di campionato sono i biancoscudati. Col nuovo allenatore Dal Canto stanno veleggiando verso l'alto della classifica, grazie soprattutto alle magie di El Shaarawi

Rispetto alla squadra affrontata all’andata il Padova è cambiato parecchio, vuoi per il
calciomercato di gennaio (architettato dal maestro Rino Foschi), vuoi per il cambio di allenatore. Tra i pali Dal Canto preferisce l’esperto Cano ad Agliardi, all’andata non esente da colpe sul gol di Carrozza nel finale. L’altro grande cambiamento è in attacco, ma qui è stato il fato a giocare un brutto scherzo ai veneti: Succi infatti si è rotto ed è stato costretto a saltare la seconda metà di campionato. Finchè era in campo la punta bolognese era il capocannoniere indiscusso del torneo (15 gol, è ancora tra i primi dieci goleador del campionato). I suoi sostituti sono arrivati dal mercato: De Paula dal Chievo e Ardemagni dall’Atalanta, gente di valore, che segna e ha sempre segnato. Il brasiliano si è integrato alla grande negli schemi di Dal Canto e ha cominciato a segnare a raffica, mentre il biondo centravanti di scuola Milan sta facendo fatica a replicare le prodezze messe in mostra a Cittadella lo scorso anno. Dietro di loro c’è il vero gioiello della squadra, l’italo-egiziano El Shaarawi, classe 1992, cresciuto nel Genoa e di proprietà della squadra di Preziosi: il “Faraone”, come è stato soprannominato dai compagni e dai tifosi veneti, si è ripreso da una serie di acciacchi fisici e sta guidando la squadra verso l’alto a suon di assist e gol. Le alternative in avanti sono risicate, visto anche l’infortunio muscolare che tiene lontano dai campi l’altro bomber Vantaggiato: c’è lo sgusciante Di Nardo, il talentuoso ma fragilissimo Di Gennaro e il giovanissimo francese Dramè, 18 anni, scoperto da Dal Canto nella Primavera e lanciato in prima squadra con ottimi risultati. A centrocampo il trio titolare dovrebbe essere formato dallo svizzero Hochstrasser, dal metronomo Italiano e dal corridore Bovo, con Cuffa, Gallozzi e Rabito come possibili alternative in corsa o dall’inizio (Jidayi si è rotto il ginocchio). In difesa, con il finlandese Portin perennemente in infermeria, il quartetto titolare dovrebbe essere composto da Crespo e Renzetti sulle fasce e Cesar e Legati al centro, con Trevisan e Vicente possibili ricambi.

Dal Canto insiste su un modulo molto aggressivo, un 4-3-3 o 4-3-1-2, a seconda della posizione che assume nel corso del match El Shaarawi, capace di giocare sia da rifinitore puro che da esterno alto. De Paula e Ardemagni fungono da punto di riferimento in attacco, con il brasiliano che si muove molto in profondità e l’ex atalantino a cui piace partire da lontano per trovare spazi: entrambi sono abili nel gioco aereo. Il centrocampo è guidato da Italiano, 34 anni, esperienza da vendere, geometrie, muscoli e gran tiro da fuori: da lui partono le azioni della squadra veneta. Bovo e Hochstrasser (o Cuffa) sono chiamati a fare gli straordinari in fase di copertura e di spinta. I terzini spingono parecchio: soprattutto Crespo è portato ad offendere più che a difendere. Occhio anche alle incursioni su calcio da fermo dei centrali difensivi Cesar e Legati, molto bravi a trovare il tempo dell’inserimento nell’area avversaria. Il Varese non perde da tempo infinito tra le mura del Franco Ossola: il Padova sabato 30 aprile proverà a scardinare il fortino biancorosso. Il match è fondamentale per l’accesso ai playoff, sbagliare sarebbe letale per entrambe le formazioni.
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