“La linea della Provincia è rivedere i piani per la cava di Cantello”
Ad una settimana dalla puntata di Report da Villa Recalcati precisano:"noi abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere per la rivisitazione del progetto di recupero"
Toccare oggi l’argomento della cava di Cantello significa alzare subito un vespaio. Colpa, o merito, dei comitati e delle associazioni che si sono mosse per mettere in discussione quanto previsto dal piano cave per quella grossa fetta di territorio.
Così, una settimana dopo la messa in onda di un servizio della trasmissione di Raitre “Report”, da Villa Recalcati correggono, smussano e integrano quanto andato in onda nel programma di Milena Gabanelli.
E il messaggio della Provincia è quello del «noi abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere per la rivisitazione del progetto di recupero».
«La Provincia si è attivata con una serie di atti amministrativi – ha spiegato il presidente Dario Galli elencando le tappe del percorso intrapreso -:la richiesta di modifica del Piano cave, la richiesta di stralcio della Cava in oggetto dal Piano, l’approvazione di una mozione per ridurre i volumi di materiale da cavare. La nostra indicazione politico e amministrativa, condivisa da presidente, assessori e consiglieri ed è inequivocabile».
L’elaborazione del piano cave risale al 2004 ed è stata approvato in Regione Lombardia nel 2008, «si tratta quindi di un intervento elaborato in un periodo precedente a questa amministrazione e che – è la posizione di Galli – a suo tempo non aveva scatenato le proteste e le rimostranze che ci sono oggi, nemmeno dal comune di Cantello (che invece ora, dopo il cambio di amminsitrazione, è impegnato in prima linea al fianco della Provincia per rivedere il piano cave). Preso invece atto del timore scatenato nella popolazione – ha continuato Galli – ci siamo di conseguenza mossi per trovare una soluzione».
Risale al 23 marzo 2010 il primo provvedimento adottato in questa direzione, quando la Provincia chiese alla Regione di sottoporre il progetto di recupero della cava a Valutazione d’impatto ambientale. «Da due anni a questa parte ci stiamo muovendo con atti pubblici per trovare una soluzione – ha spiegato l’assessore all’ambiente Luca Marsico -. Anche nel momento in cui Regione Lombardia ha negato l’assenso a una Valutazione d’Impatto Ambientale, non ci siamo persi d’animo, ma abbiamo chiesto di modificare il Piano Cave e di stralciare l’ex Coppa, poiché reputiamo che il progetto di recupero non è più idoneo al quadro attuale».
Questo fino al 29 marzo scorso quando l’intero consiglio provinciale all’unanimità ha votato la proposta di stralcio dal piano cave della “cava ex Coppa”. Ed ora la palla passa alla Regione, che negli scorsi mesi ha anche ascoltato i comitati ambientalisti.
L’auspicio in Provincia è che «l’intera questione della cava possa essere affrontata da zero con una valutazione dell’impatto dei nuovi provvedimenti».
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