Sannino: “Il calcio può essere paradiso e inferno”
Al termine della gara di Cittadella il tecnico biancorosso è orgoglioso della sua squadra: «Ha il carattere del proprio allenatore». Pesoli: «Peccato per il rosso, mi pesa stare fuori»
Al termine della partita pareggiata dal Varese a Cittadella per 2-2 in nove uomini, il mister del Varese, Giuseppe Sannino, sottolinea il carattere della sua squadra e ora lascia qualche spiraglio ai sogni: «É tutto scritto! Il finale evidenzia come il calcio possa essere paradiso e inferno allo stesso momento. È importante aver mosso la classifica e sono felice di come i ragazzi si sono comportati, anche perchè penso che comincino ad avere la testa non troppo libera e facciano più fatica. Tutta la squadra ha la tempra dell’allenatore e si è visto quando sotto di un gol e di due uomini l’omino nero in panchina continuava ad agitarsi e spingerli in avanti lottando fino alla fine. Pesoli è un giocatore straordinario, da serie A e anche oggi lo ha dimostrato. Ha avuto la sfortuna di trovarsi di fronte Di Roberto, che è stato determinante e sull’uno contro uno ha fatto la differenza; non mi spiego come non riesca a trovare spazio nel Cittadella. E sarei stato felice di questo 2-2 anche se lo avessimo "rubato"».
Parole forse più dure del solito quelle del mister biancorosso, che svela anche di essere stato insultato da un giornalista veneto prima del match: «Ma tanto poi torna tutto a posto. Nomi non ne faccio, ma qui non siamo certo in una metropoli».
A proposito di Pesoli (foto di S. Raso), ex dell’incontro in casa biancorossa, eccolo commentare con un po’ di amaro in bocca l’espulsione: «Faceva un caldo allucinante e così ne è uscito un primo tempo moscio, ma nel secondo siamo stati cinici; dovevamo muovere la classifica e lo abbiamo fatto, come voleva il mister. Sto rosicando per l’espulsione perché sto bene e fermarmi un turno non mi fa piacere. Sono deluso perché da ex volevo fare bene e credo che in quella circostanza si dovevesse fare un fallo tattico prima, per fermare Di Roberto lanciato verso l’area. Sono entrato negli spogliatoi e confesso di aver tirato un paio di pugni alle porte, ma quando ho sentito l’esultanza per il gol di Ebagua ha prevalso la felicità. Penso anche io, come il mister, che sia tutto scritto e ora ci credo davvero. Quando le cose vanno così vuole dire che qualcuno dall’alto ti vuole bene. Un augurio a Miceli, che ha esordito oggi: spero che possa essere le prima di una lunga carriera. Infine ringrazio il Cittadella per i due anni incredibili che ho passato qui; mi hanno cresciuto e trattato tutti come un figlio».
Il tecnico di casa Claudio Foscarini non è contento degli ultimi minuti di gara dove, a suo avviso, il Cittadella ha sprecato l’occasione di vincere una contesa molto importante: «Abbiamo amministrato male il recupero, dovevamo gestire meglio la palla e tenerla e invece abbiamo preso un gol che era da evitare. Peccato perché ci serviva la vittoria per uscire dalla zona playout. Di Roberto oggi è stato determinante, ma così come ci ha fatto bene in attacco, ha la colpa di aver commesso il fallo che ha portato al pareggio. Vorrei rispondere a Sannino (riguardo l’utilizzo dello stesso Di Roberto ndr) che io lavoro tutta la settimana con la squadra e devo decidere secondo ciò che vedo in allenamento».
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