Delitti di mafia. Immagini mai viste di una triste storia italiana
Un libro fotografico, frutto di una lunga ricerca, presenta l’orrore dei delitti di mafia. Un modo per ricordare chi, con la vita, ha pagato il coraggio di combatterla
Immagini durissime. Uomini incaprettati, volti sfigurati, cadaveri bruciati. La mafia è anche, e soprattutto, questo. Una ricerca durata oltre cinque anni tra gli archivi delle agenzie fotografiche d’Italia diventa oggi un libro simbolo “Mafia. Dalla mattanza a Provenzano. Guardare avanti con il dovere della memoria” curato da Costantino Margiotta (Zero91 Editore). Fotografie mai viste che non nascondono nulla della violenza mafiosa e che spesso non sono state pubblicate per la durezza delle immagini.
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Il volume presentato a Roma lo scorso 11 aprile è stato al centro di un incontro nella Sala Consigliare del Comune di Besozzo alla presenza dell’autore, del Sindaco Fabio Rizzi e della giornalista Gabriella Simoni. Si attendeva anche il Ministro dell’Interno Roberto Maroni che, però, è dovuto volare a Roma per impegni di Governo.
Il libro ripercorre la storia dei delitti di mafia che nel suo lungo elenco non ha risparmiato nessuno, dai componenti dei clan avversari a gente comune, colpevole di essersi ribellata al sistema, fino ai delitti eccellenti degli uomini di stato come il Generale Dalla Chiesa, e i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. «L’idea nasce – spiega Costantino Margiotta – in Inghilterra dove studiavo. Gli inglesi vedevano la mafia come una cosa esotica e nell’immaginario era il Padrino o altri grandi film. La mafia, invece, non ha nulla di esotico e far vedere davvero di cosa era capace mi è sembrata la strada migliore. Ecco perché un libro di fotografie. Le immagini sono molto dirette e ci colpiscono senza bisogno di grandi commenti ».
Negli anni la strategia mafiosa è cambiata ma anche la consapevolezza degli italiani è cresciuta. La mafia non è solo un problema della la Sicilia e dei clan ma riguarda tutti noi e libri come questo aiutano a non dimenticare soprattutto chi, con la vita, ha pagato il coraggio di combatterla.
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