Bagno di folla per Australia-Scozia

Gli inni cantati dal vivo, una pioggia che cade per qualche minuto senza troppo infastidire, una tribuna piena zeppa e un campo verde in ottime condizioni. Con un contorno del genere non poteva che uscire bene anche il piatto principale, e così la partita internazionale di rugby tra i talenti del futuro di Australia e Scozia si è rivelato un vero successo oltre che il miglior modo per aprire la classica festa del Rugby Varese. A vincere, come da pronostico, è stata la selezione under 20 australiana, in pratica la squadra padrona di casa visto il legame stretto tra la terra dei canguri e quella dei sette laghi, con l’hub di Gavirate che poco per volta sta diventando una risorsa per tutti, wallabies e varesini. Ma i gialloverdi di coach Nucifora hanno dovuto sudare le proverbiali sette camice per avere la meglio sui ragazzi scozzesi, meno forti nel complesso ma dotati di grande carattere e capaci di respingere più volte gli attacchi avversari nonostante il 19-7 finale a favore degli australiani.
Bella partita dunque, aperta dagli inni nazionali e – come detto – da un “Levi” di Giubiano preparato a puntino per un appuntamento così importante: non va infatti dimenticato che Australia e Scozia hanno giocato qui l’ultima partita in vista dei mondiali giovanili in programma in Veneto e quindi erano alla ricerca di un test probante in tutto e per tutto per preparare l’esordio iridato.
A passare per prima in vantaggio è stata l’Australia che ha concretizzato il predominio iniziale con una meta di mischia con palla schiacciata oltre la linea da Quirck. La risposta scozzese pareva difficile ma si è concretizzata in pochi attimi prima della fine del primo tempo (ne sono stati disputati tre): si è aperto un varco nel centro della difesa australiana e la Scozia ne ha approfittato con due passaggi fulminei, completando con la trasformazione il parziale di 5-7 a proprio favore.
L’Australia però ha reagito subito con un’azione insistita da destra a sinistra, fino alla meta di Peterson sulla bandierina. Trasformazione difficile? Non per l’oriundo italiano Ambrosini che mette la palla tra i pali per il 12-7. Potrebbe essere il momento per dilagare ma qui la Scozia dimostra attributi cubici: in difesa incassa ma non cede mai e, pur cambiando le prime due linee, regge l’urto fino a provare il colpaccio – non riuscito – nel finale del tempo.
Come in precedenza sono ancora i primi minuti quelli prolifici per l’Australia che trova la terza meta con un’azione lunga, conclusa in mischia da Morahan che riceve un pallone d’oro a un metro dalla linea. E al piede è ancora Ambrosini a chiudere i conti sul 19-7 che non cambia più, perché ancora una volta la difesa della Scozia sa farsi valere tra gli applausi degli appassionati, davvero numerosi sulla tribuna del “Levi”, la casa della palla ovale cittadina che non smentisce mai la propria vocazione.
Poi il via alla festa vera e propria (sabato pomeriggio si disputa il classico torneo a sette giocatori) mentre le due nazionali e lo staff arbitrale si sono concessi il classico “terzo tempo” officiato dal presidente biancorosso Stefano Malerba.