Frontalieri, Reguzzoni: «Basta temporeggiare, Svizzera fuori dalla black list»
A poche ore dalla decisione del Consiglio di Stato di Bellinzona, l'intervento del capogruppo della lega Nord alla Camera
«Approfitto della presenza del ministro degli Esteri Franco Frattini per sottoporre all’attenzione dell’Aula un problema che riguarda sia i rapporti fra il nostro Paese e la Confederazione elvetica, sia e soprattutto i lavoratori frontalieri. Se questa sera Bellinzona decide che i ristorni di questi lavoratori vanno bloccati internamente o parzialmente a farne le spese saranno anche i Comuni di confine, cui verrebbero a mancare dai 45 milioni ai 35 milioni di euro. Cifre importanti che metterebbero in grave difficoltà piccole realtà locali».
Lo ha dichiarato il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni, intervenendo in Aula, poche ore prima della seduta straordinaria del Consiglio di Stato prevista a Bellinzona alle 16,30 di oggi.
«È nostro preciso interesse – dice Reguzzoni – preservare ottimi rapporti con la Confederazione Elvetica, tutelare i lavoratori frontalieri e i piccoli Comuni. Questa è anche l’occasione per fare una riflessione più ampia e a largo raggio. – sottolinea il capogruppo leghista – Berna si è già dichiarata contrario all’abolizione dei ristorni, ma sarà Bellinzona a decidere. Dobbiamo avere uno sguardo tale da poter favorire anche lo sviluppo e il sostegno di iniziative bilaterali fra i Paesi, come ad esempio la Regio Insubrica. Iniziative che siano utili anche per discutere e trattare casi come quello dei frontalieri. Chiediamo pertanto al governo nazionale di dare potere alle Province riunite nella Regio Insubrica in modo che possano essere risolti sul territorio i problemi del territorio».
«Ricordo – conclude Reguzzoni – che pochi giorni fa è stata approvata da questo Parlamento una nostra mozione volta a togliere la Svizzera dalla black list. Ebbene crediamo che il governo debba dare nelle prossime 72 ore un segnale forte in questa direzione, dando attuazione a quanto approvato dall’Aula. Per una volta adottiamo i tempi degli svizzeri, facciamolo subito».
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